Nel Dicembre 2001, è stato il Salento a scrivere un pezzo di storia della meteorologia recente, per le nevicate che si sono verificate in particolare nell’area del leccese. Un vero e proprio “blizzard”. Nel resto della regione si ricordano spruzzate di neve e accumuli localmente rilevanti ma non eccezionali.

Già il 13-14 Dicembre giungeva il freddo nella nostra regione e nevicava nelle zone interne, Murge, e Gargano. Ma fu poi la poderosa retrogressione continentale (vedere seconda mappa gfs sotto), con “la -12°” diffusa fin sul Salento, a far piombare la Puglia, e area ionica in primis, nella morsa del gelo e della neve, e a causare ovviamente gravi disagi, soprattutto alla circolazione stradale. (grazie a http://pugliameteo.it/)

Ecco cosa scriveva la Repubblica (dall’ archivio).

Maltempo, Puglia in ginocchio neve e tamponamenti a catena

Repubblica — 14 dicembre 2001

Il peggio deve ancora venire. La colonnina di mercurio si abbasserà, la neve diventerà più fitta e il vento più tagliente. Il week end sarà gelato. La Protezione Civile ha allertato Capitanerie di porto, vigili del fuoco e forze dell’ ordine: «Preparatevi a dei peggioramenti». E i calcoli di meteorologi e tecnici confermano: la perturbazione che arriva dalla Siberia piomberà in Puglia tra sabato e domenica. Si scenderà anche sotto lo zero. Sono tutti mobilitati, comuni, Anas, Ferrovie dello stato e prefetture. Il Gargano è la zona più colpita, alcuni comuni sono rimasti isolati – anche se per poche ore – e dalle Tremiti, con il mare forza 5 e un forte vento da nord ovest, non sono partite né arrivate imbarcazioni. E il grande freddo trova i pugliesi impreparati. Ieri mattina a Bari molti ragazzi hanno «marinato», con il consenso di mamma e papà, la scuola, i taxi sono stati letteralmente presi d’ assalto e i negozi, addobbati per Natale, sono stati disertati dai passanti infreddoliti. É andata male anche per chi aveva pensato di rifugiarsi dentro il grande centro commerciale Auchan per fare shopping al caldo. Infatti, ieri pomeriggio sulla statale 100 è stato il delirio. Dalle 17 sono cominciati una serie di incidenti a catena. Il primo all’ altezza di Barialto, sulla carreggiata che corre verso Taranto. Un mega tamponamento in cui sono state coinvolte più di dieci macchine. Da quel momento in poi i carabinieri non hanno capito più niente. Un po’ per il manto stradale ghiacciato, un po’ perché nella corsia opposta gli automobilisti frenavano per guardare cosa stava succedendo, i tamponamenti si sono moltiplicati. Si è temuto il peggio. Al buio, con la pioggia fitta, e l’ asfalto viscido le pattuglie dei carabinieri non riuscivano a bloccare le auto che sopravvenivano e le ambulanze non riuscivano a raggiungere i feriti. Dopo circa un’ ora sono intervenuti i mezzi e il personale Anas che hanno bloccato la strada dallo svincolo di Barialto a quello di Auchan, deviando il traffico sulla complanare e sulle strade secondarie. Ma qui la situazione non è migliorata. La statale 100 è tornata alla normalità solo alle 22. Ci sono stati incidenti allo svincolo per il cimitero, all’ uscita di Bari, sulla TuriCasamassima, sulla NociPutigano e sulla provinciale 31 per Sammichele. In molti casi auto e Tir sono scivolate sull’ asfalto finendo fuori strada, come il furgone e l’ auto che sono usciti di strada all’ altezza del cavalcavia su Via Bari, ieri sera, alle 20. Per fortuna, nonostante i tanti incidenti, non ci sono stati feriti gravi, né morti. Ieri è stata la prima giornata di neve di questo inverno, che si preannuncia come uno dei più freddi degli ultimi vent’ anni.

In provincia di Foggia le zone maggiormente colpite sono state il Gargano ed il Subappennino dauno meridionale dove la neve ha raggiunto i venticinque centimetri. Da alcuni giorni, poi, in provincia di Foggia, a causa delle basse temperature, i volontari delle Caritas parrocchiali hanno organizzato la distribuzione di pasti e bevande calde agli extracomunitari che vivono in casolari abbandonati e nella stazione ferroviaria. In provincia di Bari la neve è comparsa nei comuni di Noci, Putignano e Alberobello e nell’ alta Murgia. Sono state decine le richieste di intervento giunte ai vigili del fuoco per rimuovere rami di alberi caduti sulla strade. E anche per le vie di Bari si è vista un po’ di neve: quella sui tettucci delle auto che arrivavano dai paesi di provincia che ieri mattina si sono svegliati coperti anche da dieci centimetri di neve. A Triggiano a causa della pioggia si sono allagate case e negozi a piano terra. Taranto è stata l’ unica città dove, nonostante il freddo pungente, nel cielo ha fatto bella mostra di sé il sole. La neve però non è mancata in Valle d’ Itria. Trulli innevati. Per Brindisi e Lecce il tempo, invece, ha riservato temporali e grandine. Il grande allarme, però, è soprattutto per le ore notturne, quando la pioggia ghiaccia e le strade diventano micidiali. La polizia stradale consiglia di viaggiare provvisti di catene da neve e di moderare la velocità.

Minimo inizialmente su alto Tirreno e Puglia ai limiti a livello termico. Il Salento resta a guardare, in attesa dell’impulso gelido 4 giorni dopo.

Alta pressione estesa, con massimi sulla Gran Bretagna, nucleo molto freddo in quota sul basso adriatico, con depressione ellenica a portare instabilità e nevicate soprattutto sul Salento.

Temperature notevoli ad 850 Hpa: fra -10 e -12 gradi

 

 

E’ fra la notte del 17 Dicembre (immagine satellitare) e la mattina del 18 che vere e proprie bufere di neve si abbattono sulla penisola Salentina, andando ad interessare indifferentemente zone costiere, pianure e collinari, con accumuli naturalmente variabili ma importanti.

Il tempo migliorò soltanto il 19 Dicembre, ma la neve rimase per parecchi giorni, anche una settimana, in alcune località e in zone ombrate, cosa comunque inusuale per le nostre aree.

A Torricella, comune di Taranto, l’accumulo finale sarà di 30 centimetri. In molti paesi del tarantino e del leccese, si raggiunsero i 15-20 centimetri.  Squinzano, Trepuzzi, Veglie, in provincia di Lecce si aggiravano intorno ai 25 centrimetri.

Qualche scatto

Torricella (Taranto): da notare gli accumuli anche sulle superfici verticali, a causa del vento

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