Gli atti sono arrivati per competenza territoriale dai magistrati della procura di Milano probabilmente, con grande discrezione, nei giorni scorsi. Al centro degli accertamenti, quindi, la consulenza legale da 60 mila euro che sarebbe stata pagata a Maroni nel 2007 da Franco Boselli, manager della Mythos. Prestazione che però non sarebbe stata mai svolta, secondo l’accusa. Una fattura da 14 mila euro, invece, riguarderebbe una consulenza di Isabella Votino, portavoce del ministro dell’Interno. Boselli, lo scorso primo ottobre, era stato anche sentito come testimone nel processo milanese su "Mythos" davanti ai giudici della prima sezione penale e aveva parlato della consulenza di Maroni, rispondendo alle domande del pm Gaetano Ruta.

{affiliatetextads 1,,_plugin}Il ministro è stato anche citato per venerdì prossimo come testimone nel processo milanese con al centro la società Mythos che, stando alle indagini dei pm di Milano Gaetano Ruta e Laura Pedio, era diventata nel tempo una "centrale" dell’evasione e della corruzione fiscale. Maroni, citato dalla difesa di uno degli imputati, verrà sentito in qualità di indagato in procedimento connesso. E per Niccolò Ghedini, «ipotizzare che il Ministro Maroni possa avere ricevuto del denaro in violazione di legge è completamente assurdo. Chiunque abbia avuto modo di conoscerlo ne ha sempre apprezzato l’assoluto rigore. Del resto l’ipotesi contestata appare già a prima vista assolutamente inconsistente e infondata. Si tratta dell’ennesima pubblicazione di notizie volte a delegittimare un esponente della maggioranza che sta lavorando in modo eccellente nel governo del paese».

(C) La stampa - http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/201010articoli/59231girata.asp