Sabato 8 febbraio il “Fuego y Corazón Tour” delle Radici Nel Cemento parte dal Barrio Verde (via Mariana Albina 78) di Alezio per la sua prima data del 2020 e per l’unico appuntamento nel Salento della storica band romana!
Dalle ore 22:30 i Radici Nel Cemento infiammeranno il palco del Barrio Verde con il loro unplugged concert e la carica che da sempre contraddistingue la formazione reggae-dub-rocksteady della capitale, il cui ultimo album pubblicato è proprio “Fuego Y Corazon”, uscito per RNC e Goodfellas, frutto di un lungo processo di songwiriting e produzione durato tre anni.
Tra contaminazione latine, dub e rocksteady i nuovi Radici Nel Cemento parlano di temi sociali e politica, senza disdegnare la celebrazione del relax tipica del loro sound e della tradizione reggae. I Radici Nel Cemento del 2018 sono una band rinnovata nello spirito e nel sound e il nuovo 'Fuego Y Corazón' è stato autoprodotto dalla band stessa, ma registrato e mixato presso il Formadonda Studio di Roma.
Le “Radici Nel Cemento” sono una metafora della tradizione e della memoria storica in una società che dimentica troppo in fretta il suo passato: come dei grandi alberi ai lati delle strade, che sembrano soffocati dall’asfalto, ma riescono a sviluppare le radici da cui traggono nutrimento, fino al punto di incrinare, crepare e spaccare il cemento.
Dopo vari cambi di formazione il nucleo centrale dei Radici Nel Cemento, attivi da oltre 20 anni, è composto dai due cantanti e chitarristi Giorgio "Rastablanco" Spriano e Giulio "Rugantino" Ferrante, oltre che dal batterista Vincenzo Caristia. Completano la line-up utilizzata Angelo Morrone, Carlo Ferro, Pierfrancesco Cacace e Giancarlo Romani, oltre all'ottavo membro aggiunto, produttore e dubmaster Bruno "Formadonda" Avramo.
Ticket: 5 €
Start ore 22:30
Per info e prenotazioni: 327 4592706
www.facebook.com/elbarrioverde7
Evento facebook: https://www.facebook.com/events/1795881530545668/
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Giovedì 23 gennaio 2020 la Grotte di Castellana srl, con il patrocinio del Comune di Castellana Grotte, celebrerà l’82esimo anniversario della scoperta delle Grotte di Castellana, complesso carsico che ogni anno attira numerosi visitatori ponendosi tra i principali attrattori turistici in Puglia.
Nel corso della giornata, due gli appuntamenti in programma per celebrare l’importante ricorrenza, oltre che per tracciare il bilancio dell’attività svolta nel 2019 e per definire le linee guida per l’anno appena avviato.
Alle ore 11:00 nella Grave, prima e più vasta caverna del sistema sotterraneo delle Grotte di Castellana, in programma la Santa Messa officiata da Don Antonio Napoletano, parroco della Chiesa Il Salvatore, a cui, come da tradizione, parteciperanno le istituzioni e le autorità regionali e locali ed una rappresentanza delle scolaresche di Castellana Grotte. A seguire ci sarà la discesa celebrativa dalla bocca della Grave a cura del Gruppo Puglia Grotte, per rivivere a 82 anni di distanza l’impresa esplorativa del prof. Franco Anelli il 23 gennaio 1938. Al termine della mattinata, un omaggio floreale sarà posato vicino al busto in onore al prof. Anelli.
Il secondo momento della ricorrenza sarà ospitato nella Sala delle Cerimonie del palazzo comunale di Castellana Grotte, quando alle ore 18:00 si terrà una conferenza pubblica a cui interverranno il sindaco di Castellana Grotte Francesco De Ruvo, l’assessore al turismo Giovanni Filomeno e il Consiglio d’Amministrazione della Grotte di Castellana srl composto dal presidente Victor Casulli, dal vice presidente Francesco Manghisi e dalla consigliera Maria Lacasella.
Ulteriori informazioni sugli appuntamenti e sulle Grotte di Castellana sono disponibili sui canali social ufficiali e sul sito www.grottedicastellana.it.
Dopo l’attentato dinamitardo di oggi a Foggia, ai danni di una struttura della cooperativa Sanità Più, Confcooperative Puglia intende esprimere massima solidarietà alle cooperatirci ed ai cooperatori della residenza per anziani denominata il “Sorriso di Stefano”, a cominciare dall’amministratore Luca Vigilante.
Mauro Abate, Presidente Confcooperative Sanità Puglia: “Le aziende non possono più sopportare queste minacce specialmente le aziende che per missione hanno la cura e la riabilitazione delle persone svantaggiate. Con queste intimidazioni viene meno la serenità di chi in prima linea è oggi impegnato a risolvere problematiche serie dei nostri territori quali il lavoro, la sostenibilità economica e lo sviluppo del territorio. Oggi colpire questo genere di impresa significa creare caos, paura e di conseguenza instabilità lavorativa. La nostra speranza è quella al contrario di creare sviluppo, aumentare la ricerca nei nostri settori, creare le condizioni per una crescita continua del benessere dei cittadini per una società che aiuti chi è indietro e sia giusta e solidale”.
Giorgio Mercuri, Presidente Confcooperative Foggia: “Quello di questa mattina non è un attacco ad un modello di lavoro, quale quello cooperativo, ma ad un presidio di sostegno alle fragilità di un territorio già martoriato da tante criticità. Chi ha compiuto un gesto così ignobile forse non sa che quella struttura è il dono di un genitore nei confronti di coloro che si sono presi cura di suo figlio nell’ultima parte della sua vita. Ora, auspichiamo indagini che ci riportino rapidamente i responsabili e un’azione più decisa da parte del Governo nei confronti della Capitanata”.
Piero Rossi, Presidente Confcooperative Puglia: “Gli atti di intimidazione nei confronti delle imprese locali, a maggior ragione se impegnate nel settore della promozione del benessere e della salute, se è possibile, aggiungono un ulteriore strato di allarme e di indignazione sulla situazione che si vive in terra di Capitanata. Il tessuto economico e sociale deve essere preservato con tutto l’impegno possibile. A maggior ragione oggi, quando la comunità locale mostra consapevolezza e fermezza di fronte alla situazione, anche con le denunce e l’assunzione di responsabilità. Ma non possiamo chiedere ad alcuno, eroismo e martirio né esporre le persone per bene alla proditorietà e alla violenza di pochi”.
Incontro formativo per la comunità educante
L’Istituto S. M.D. Mazzarello di Fragagnano, è pronto ad aprire i battenti all’intera comunità educante e a tutti i genitori dei bambini della Scuola dell’Infanzia, Oratorio e della P.G.S. Stella Alpina, per accoglierli all’incontro formativo dal nome: “ Educare ancora alla scuola di don Bosco ”, che avrà luogo martedì 14 gennaio 2020 alle ore 18.00, presso l’Istituto sito in via A. Manzoni 27 a Fragagnano (Ta). L’evento, nasce per diffondere e divulgare il messaggio ed alcuni suggerimenti, che aiutano a riscoprire i modelli di relazione educativa, che stanno alla radice del prezioso servizio svolto dalle Figlie di Maria Ausiliatrice, in questi lunghissimi anni a Fragagnano (ben 83 anni quest’anno). Un tema come questo ha come riferimento obbligato quel modello educativo che abitualmente si chiama "Sistema Preventivo" di Don Bosco. A relazionare l’interessante tematica pedagogica, sarà Sr. Mariella D’Ippolito dell’ordine F.M.A. in qualità di Presidente C.I.O.F.S. Scuola Italia Meridionale e Vicepresidente C.I.O.F.S. Scuola Nazionale.
Il Sistema Preventivo è il metodo ideato e maturato gradualmente dallo stesso Don Bosco. San Giovanni Bosco, educatore eccezionale, creò un sistema di educazione che sviluppa la persona in toto: corpo, cuore, mente e spirito. Esso favorisce la crescita e la libertà, mettendo il ragazzo al centro di tutta l'opera educativa. Mentre nell'Italia del XIX secolo è in vigore il metodo repressivo, Don Bosco sperimentava e inventa un metodo educativo, col nome di "Sistema Preventivo". Intende formare "buoni cristiani e onesti cittadini" attraverso uno stile educativo che si riassume nel trinomio "ragione, religione e amorevolezza","in ogni giovane, anche nel più svantaggiato, c'è un punto accessibile al bene". Tale pedagogia crea un clima positivo, fatto di incoraggiamento di fiducia e di protagonismo giovanile, fa emergere le risorse migliori del ragazzo e lo guida a scegliere ciò che è buono, sano, gioioso e fa crescere la vita. Propone a tutti i giovani Gesù Cristo come ideale di vita, e Maria come madre e maestra nel cammino. Segreto dell’educazione è la bontà e la presenza costante ma discreta dell’educatore all'educatore di camminare con i giovani verso una meta alta: la santità. Il metodo preventivo si esprime in una presenza educativa assidua che, nello spirito di famiglia, instaura relazioni semplici e positive, basate sulla fiducia, sull'impegno e sulla gioia quotidiani. Una vision e una mission condivise, dunque, anche dall’ordine “Figlie di Maria Ausiliatrice”. La casa di Fragagnano, oramai un cippo indistruttibile per tutte le genealogie di fragagnanesi e non, venne aperta il lontano 24 ottobre 1937 alla presenza di Madre Adele Martinoni, ispettrice dell’epoca e Mons. F. Bernardi, Vescovo di Taranto e dell’Arciprete pro-tempore Don Celestino Semeraro, l’allora parroco di Fragagnano, il quale tanto si prodigò per la venuta delle F.M.A. a Fragagnano. 83 anni non sono tanti, ma nemmeno pochi come si suol dire. Per la comunità fragagnanese è un bellissimo tratto distintivo, in cui il carisma salesiano si è radicato e ben evoluto nel territorio. Molte mani e molti cuori hanno pulsato, coltivandolo da quel lontano 1937 quando, don Celestino Semeraro cogliendo una forte esigenza educativa nel paese, col consenso dell’Arcivescovo Mons. Ferdinando Bernardi, chiese ed ottenne La presenza delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Fragagnano.
Suor Adele Martinoni, l’ispettrice dell’epoca vide l’inizio dell’opera come il fiorire di un singolare giardino con cespugli di rose. “ Rose di carità verso Dio, i benefattori verso le persone che frequenteranno questa casa, verso tutti ” come si legge in un documento in cui la stessa, descrive l’apertura della casa. Le prime consorelle furono: sr. Maria Giardina (la prima direttrice), sr. Flora Oliverio, sr. Margherita Petrillo, sr. Gelsomina Di Rosa. Le prime suore giunte a Fragagnano, vennero accolte festosamente da tutta la comunità dell’epoca e dalle autorità civili e religiose e dopo il canto del “ Te Deum” vennero accompagnate presso la casa parrocchiale per avviare i lavori della costituenda Scuola dell’Infanzia, aperta al pubblico il 28 novembre 1937. L’opera costituita dalle F.M.A. a Fragagnano, venne fortificata dalla prima urgenza colta dalla comunità, che è stata quella di adoperarsi per accogliere i numerosi bambini le cui mamme, dedite al lavoro dei campi, rischiavano di non poter adeguatamente accudire. Si avviarono, dunque, i lavori per costituire la scuola materna. Si decise di avviare, anche, il laboratorio di ricamo che si incrementò col passare del tempo. Le giovani dell’Azione Cattolica sono state il primo gruppo operativo coinvolto dall’intraprendenza di quelle prime suore, specialmente nel curare le celebrazioni liturgiche della parrocchia, animate dai bei canti anche in gregoriano.
Istituto S.M.D. Mazzarello - Fragagnano (Ta)
Il 14 aprile 1959, dopo circa 22 anni la comunità si trasferisce presso il grande edificio nato grazie alle opere di carità religiosa e civile del posto. L’edificio è l’attuale Istituto intitolato a Suor Maria Domenica Mazzarello, religiosa italiana nata il 9 maggio 1837 e morta il 14 maggio del 1881. Dedita fin da bambina al lavoro familiare, accudendo anche i più piccoli. Nel 1864, conobbe don Giovanni Bosco, che restò molto colpito dall'opera della ragazza. Fu lo stesso don Bosco, nel 1872, a sceglierla come iniziatrice dell'Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice e nello stesso anno assunse i voti, assieme alle sue compagne, fondando la congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
L’incontro formativo di martedì 14 gennaio è inserito nella programmazione annuale dell’Open Day che ha luogo anche quest’anno, segnando le linee programmatiche dell’educazione, viste da Don Bosco. L’Istituto ricorda, alle generazioni presenti e future che sono aperte le iscrizioni per l’a.s. 2020 – 2021, per cui invita la comunità a visitare i propri ambienti nell’Open Day dall’11 gennaio al 29 febbraio 2020, ogni sabato.
Nel Salento li chiamano i giorni del fuoco i festeggiamenti di Novoli per il Patrono Sant’Antonio Abate che culminano con l’accensione il 16 gennaio della Fòcara, grande falò che ha una base di 20 metri di diametro e un’altezza di 25, il più grande del Mediterraneo.
È uno degli eventi invernali di maggiore richiamo in Puglia, intriso di folklore e religiosità popolare con una straordinaria cornice di musica, arte, spettacolo ed enogastronomia.
La straordinaria marcia del 10 gennaio a Foggia ha mobilitato e scosso coscienze ed energie sane della città. Questa voglia e capacità di reazione alla paura e alla violenza mafiosa non deve essere dispersa né isolata nella sola giornata del 10 gennaio. A parere nostro è necessario dare a questa giornata, e a quello che questa giornata ha rappresentato e coraggiosamente dichiarato, una continuità strategica ed operativa.