E’ uscito il 2 gennaio “Analogue Influence”, il nuovo album di Resonanz Kreis. E’ un album che prende vita da influenze analogiche, provenienti dal passato. Armonia, frequenze, vibrazioni si riuniscono per dare vita a una parte importante di noi stessi, creando un viaggio intimo accompagnato da sonorità cupe e avvolgenti.
Il progetto solista Resonanz kreis nasce a Cuneo sul finire degli anni 90. Tra campionatori e sequencers attraversa una prima fase dedicata anche al remix e mashup, giungendo intorno al 2010 ad una propria identità musicale. Influenzato dalle sonorità “fredde” (Depeche Mode, Röyksopp, Orbital, Plaid, Kraftwerk…) mescola l’elettronica con atmosfere dark e new wave. Ha prodotto una serie di singoli, ep ed album disponibili sui principali stores e servizi streaming.
Continua anche per l'1 e il 5 gennaio la rappresentazione vivente della Natività a Tuglie al'interno dei "furneddhi", costruzioni tipiche di Tuglie, del tutto simili alle pajare con il “Presepe vivente te li furneddhi”, organizzata dall'Amministrazione Comunale - Assessorato alla Cultura e Turismo, curato da Silvia Romano - grazie soprattutto alla collaborazione dei tanti cittadini volontari, dell'Istituto Comprensivo e delle locali Associazioni.
Dalle 17 alle 22 saranno proprio i furneddhi a conferire suggestione alla rappresentazione della Natività in quel di Tuglie,su un suggestivo percorso di un chilometro, sviluppato tra ben cinque furneddhi con quattordici ambientazioni diverse e più di cento figuranti, durante il quale si potranno incontrare musicanti, pastori e soldati, ma anche osservare il certosino lavoro del fabbro, del falegname e dei tessitori, fare capolino durante una lezione della scuola ebraica o curiosare nella casa di Erode e tra gli scribi.
Delizieranno il palato e la vista degli avventori le rinomate leccornie natalizie tugliesi, degustazioni tipiche e meravigliose istallazioni.
"Un progetto ambizioso che punta alla conservazione delle nostre tradizioni, a destagionalizzare il Turismo Tugliese, e soprattutto a creare legami di solidarietà e di condivisione tra tutti i cittadini che vi stanno partecipando." dichiara l'assessore alla Cultura e Turismo di Tuglie Silvia Romano dopo il grande afflusso di pubblico dell'inaugurazione del 26 dicembre, che aggiunge: "Vi aspettiamo per le prossime giornate, ringraziandovi per aver fatto diventare questo progetto una meravigliosa realtà!"
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Nell’antico borgo di Monacizzo, piccola frazione del Comune di Torricella (Ta), riprende vita il Presepe Vivente, giunto alla consueta XV edizione. Dopo lo straordinario successo di domenica 29 dicembre, la macchina organizzativa ha registrato un proficuo numero di visitatori, giunti dalle varie province di Puglia, indagine statistica confermata dalle svariate presenze in loco. Il progetto è cresciuto evolvendosi al susseguirsi delle edizioni, che ha visto il concretizzarsi di percorsi tematici, laboratori di antichi mestieri e figuranti, rigorosamente vestiti in abiti di scena. Nell’edizione di quest’anno, inagugurata domenica 29 dicembre 2019 e in replica domenica 5 gennaio 2020 a partire dalle ore 18.00 vi sarà la suggestiva " Calata dei Magi " diversa dal solito, con partenza dal singolare borgo magnogreco. Nella XV edizione, la Parrocchia “ San Pietro Apostolo ” presieduta da Don Ezio Succa supportata dall’Ass. “ Made in Pooglia ”, Mag Studio e da un gruppo di volontari che ha preso a cuore, fin da subito, la promozione e la realizzazione di tale evento natalizio, parteciperanno alla sacra rappresentazione di scene storiche che richiamano i lavori di un tempo, le tradizioni e i luoghi della memoria, impedendo così, lo scorrere del tempo le cancelli del tutto.
Quest’anno l’impeccabile lavoro svolto dalla macchina organizzativa, sarà da padrone nella suggestiva cornice naturale della gravina di Monacizzo, caratterizzata da muretti a secco, fichi d’India, ulivi secolari e piante d’acanto: pianta ornamentale di origine greca, sviluppatasi anche nelle nostre terre. Un suggestivo presepe, contornato dal particolare leitmotiv della Puglia, che avrà luogo presso l’incantevole area dell’originaria via d’accesso al borgo, ricordata dalla gente locale “ Strada ti li antichi ”, arroccata sul versante nord occidentale dell’altura di Monacizzo. Per l’occasione l’accesso al presepe sarà direttamente dall’antichissimo borgo magnogreco. Le antiche tradizioni di Monacizzo affondano le proprie radici in un importante storia che rievoca un grande passato. Pur essendo una frazione, Monacizzo è più antico del Comune stesso di Torricella. La zona fu già frequentata in epoca greca e romana, a testimonianza delle quali vi sono i ritrovamenti di vasi e tesoretti di queste epoche, rinvenuti nel territorio circostante. Le origini del borgo risalgono intorno al X secolo, infatti le fonti storiografiche segnalano il luogo con il termine " Neapolis " ad indicare la " città nuova " medievale sorta in questa zona greco-bizantina nella seconda metà del X secolo d.C. Successivamente i normanni avrebbero imposto il nome latino “ Monacorum Hospitium ” ,da cui Monacizzo, legandolo alla presenza di un monastero basiliano, costruito su un tempio di età magno-greca dedicato alla dea Atena. In epoca medievale Monacizzo era dotato di vastissimi possedimenti e fu abitato fino al 989 in seguito il paese fu saccheggiato e distrutto diverse volte dai pirati Saraceni. Nel secolo XII entrò a far parte dei possedimenti dell'Arcivescovo di Taranto mentre nel XVI secolo fu edificato il Castello, oggi andato perso nel tempo. Il piccolo centro di Monacizzo conserva tante significative testimonianze di una storia così lunga e complessa. Una storia che parte, timidamente, dagli albori della civiltà, per approdare ad una fase magnogreca ricca e prospera, intensamente “ vissuta ” da questo sito collinare. Storia che, dopo una breve cesura in epoca romana, riprende il proprio cammino attraverso il mondo medievale, qui documentato nel suo travaglio e nel suo faticoso procedere verso l’età moderna e contemporanea. Chi giunge a Monacizzo, incontra un piccolissimo paese abbarbicato su una modesta altura. Silenzio e tranquillità vi dominano incontrastati. Il viaggiatore scoprirebbe, in alto, un piccolo centro storico con vicoli stretti senza via d’uscita, vecchie casupole in parte cadenti, tetti in travi, tegole e canne, facciate antiche a ridosso della piazza, muri a secco e cortili recintati a protezione dell’abitato e del colle; e da qui spazierebbe, per largo tratto, su una suggestiva vallata sottostante, fatta di campi verdeggianti e fertili, straordinariamente protesi verso il mare. Pietra viva affiorante, terre rosse coltivate a vigneti ed oliveti, tratti incolti ricoperti da macchia mediterranea o lasciati a pascolo, caratterizzano queste alture.
La macchina organizzativa del Presepe Vivente di Monacizzo, fortemente voluto anche quest’anno, vuole con la promozione di tale evento, tracciare itinerari che servono a ricostruire una storia locale ricca ed apprezzata, fidando nelle proprie forze e nella competenza di collaborazioni varie e qualificate. Il progetto pone un accento su un territorio ricco di cultura, fede ed umanità, con popolazioni ancora legate alle loro origini ed alla loro storia, particolarmente “aperte” verso chi, tali origini e tale storia, tenta faticosamente e caparbiamente di ricostruire. A volte, come nel caso di Monacizzo, emerge un piccolo mondo antico, apparentemente ai margini della geografia e della storia; mondo che, ad un’analisi meno superficiale, manifesta tutta la sua valenza storica ed umana, rivelando aspetti nascosti di un territorio jonico-tarantino sempre più ricco e bello, profondamente permeato di quella cultura magnogreca ancora oggi straordinariamente “ vitale ” e ricercata. Da tradizione ormai consolidata, un evento che caratterizza le festività natalizie di Monacizzo, nato anni addietro grazie a dei ragazzi del luogo, ha avuto fama con l’associazione “ Lu Trappitu ” e si è consolidato on la Parrocchia “San Pietro Apostolo”. Suggestivo e carico di spiritualità, dunque, chi vi si addentrerà a visitarlo, sarà trasportato in dietro nel tempo, spostando le lancette dell’orologio.Da tradizione oramai consolidata, un evento che caratterizza le festività Natalizie, è il Presepe Vivente di Monacizzo; che è nato con i ragazzi del paese circa 15 anni fa, ha avuto fama con l' Associazione "lu Trappitu" e si è consolidato con la Parrocchia " San Pietro Apostolo ".
Suggestivo e carico di spiritualità, chi si addentra può rivivere in maniera veritiera quelle sensazioni e quell'atmosfera, oramai persi nella quotidianità, che in poco tempo riportano l'animo in uno stato di semplicità tipico dei tempi della nascita di Gesù. Così, partendo dalla piazza antistante la chiesa di S. Pietro Apostolo, in questa edizione del 2019, il corteo che animerà il presepe vivente, nella serata del 5 gennaio, attraverso un’antica strada riaperta, usata dagli antichi per salire al borgo di Monacizzo, si arriverà ad ammirare uno splendido presepe contornato da tipiche capanne dell'epoca. Un mix di odori sapori e rumori, le varie postazioni per ammirare i costumi e le varie attività dell'epoca. Il tutto si concluderà con l'unicità della Natività, dove riesce veramente difficile non soffermarsi ed emozionarsi ed essere così coinvolti da un senso assoluto di pace e amore. Un posto che data la naturalezza dei vicoli, da un ulteriore tocco di "magia" all' intero presepe e a tutta la sua cornice. Si tratta di uno dei Presepi Viventi belli ed emozionanti, sia per gli incantevoli e irripetibili luoghi in cui viene allestito, sia per la straordinaria cura dei particolari utilizzata dalla macchina organizzativa che lo promuove: cura dei particolari storici, ma anche cura dei costumi e delle varie scene. Un Presepe che coinvolge più comunità limitrofe, orgogliose e fiere di una manifestazione che, nelle scorse edizioni ha richiamato visitatori da molti paesi del versante orientale della provincia e non solo. Monacizzo si trasforma nell’antica Betlemme, con il Presepe Vivente impreziosito dalla tradizionale Calata dei Magi, che parte dal borgo antico per poi terminare nella suggestiva gravina. La calata dei magi assieme all’editto di Erode “il Vecchio” che sottolinea la “ strage degli innocenti ” rappresentano due momenti di particolare suggestione raccontati dal Vangelo. Tutto questo nello scenario rupestre della gravina de “ La strada ti li antichi ” a pochi passi dal borgo e in grado di proiettare i visitatori in una dimensione di grande impatto emotivo. Lungo il percorso, poi, la possibilità di degustare pietanze tipiche del luogo e del tipico presepe vivente. Una scelta che il pubblico apprezza particolarmente, mentre si muove tra questi luoghi dove la natura è grande protagonista. Momento clou sarà l’arrivo dei Magi, a cui si potrà assistere durante la sacra rappresentazione.
L’evento si concluderà, dunque, domenica 5 gennaio 2020, con la suggestiva calata dei magi, i quali al cospetto del bambinello deporranno le arti magiche, per servire il Figlio di Dio.
Questa sera, sabato 28 Dicembre, a El Barrio Verde di Alezio arriva per la prima volta l’esclusivo party SOCIALIZE-ME The Humans Party, con una formula che va oltre i like e le stories e riporta i partecipanti all’interazione sociale delle mitiche feste da ballo! SOCIALIZE-ME supera gli schermi degli smartphone, ti obbliga ad alzare lo sguardo dal device e interagire con le persone intorno a te.
L'atmosfera sarà infuocata dalla musica selezionata da Tetrixx, Kalibandulu e Luca Tarantino, resident del Kawabonga, con un party unico e con una miscela di suoni tra reggaeton, trap, future dance-hall, tropical.
Le istruzioni per partecipare, o per meglio dire “socializzare” sono semplicissime! All’ingresso del Barrio ognuno riceverà un tagliando colorato, che nella giusta combinazione (rosso + giallo | verde + azzurro | bianco + nero) darà diritto a due free chupiti! Basta guardarsi intorno tra le persone presenti, cercare quella con la combinazione di colori corretta e andare insieme al bar per ritirare il premio…ovviamente solo dopo aver socializzato!
El Barrio Verde
Via Mariana Albina – Alezio
INGRESSO GRATUITO
Start ore 22.00
Evento facebook: https://www.facebook.com/events/2592840684269500/
Info e prenotazioni ▶ 3274592706
Do you wanna "Socialize-ME"?!
La piccola comunità della provincia ionica è in fermento, già da tempo, per la realizzazione dei preparativi per il suggestivo Presepe Vivente, evento di aggregazione socioculturale giunto ormai alla consolidata 18^ edizione. La suggestiva cornice del Santuario rupestre dell’Annunziata, nella omonima contrada a Lizzano (Ta), tra gravine e alberi di ulivo millenari, accoglierà anche quest’anno, precisamente il 26 e 29 dicembre 2019, dalle ore 18.00 alle 21.00, la Sacra Famiglia e i personaggi che sono stati i protagonisti attivi nella storia più emozionante e intricata della cristianità.
Nelle grotte naturali dell’antica gravina lizzanese, il visitatore potrà osservare i personaggi in abiti dell’epoca, riprodotti minuziosamente, dalle mani esperte delle ricamatrici locali, intenti a lavorare: pastori, fabbri, fornai, lavandaie, le massaie che preparano e cuoceranno la pasta. I Re Magi giunti a Betlemme per adorare e omaggiare il Salvatore del mondo, daranno lustro alle loro tradizioni ancestrali. Inoltre, previo percorso nato appositamente, si potranno degustare alcune pietanze tipiche e locali, come il cosiddetto "cranu stumpatu", il purè di fave e la zuppa di ceci e alcuni derivati del latte, come la ricotta e le mozzarelle fatte al momento. Il visitatore, sembrerà di essere tornato indietro nel tempo, in un luogo magico, dove si respirerà aria di santità e pace fraterna. Le donne e gli uomini dell’associazione “ Pietre Vive Onlus ”, associazione cui è affidata la realizzazione e la promozione della sacra rappresentazione sono all’opera da settimane per rendere anche quest’anno lo scenario pronto a ospitare le migliaia di visitatori affinché tutto sia perfetto e quanto più possibile corrispondente ai racconti biblici. In una gravina naturale che circonderà l’amore fraterno della comunità e dei visitatori, quest’anno l’evento gode del patrocinio del Comune di Lizzano (Ta).
Chiesa rupestre dell'Annunziata - ph. Salvo Lupo
Tale manifestazione, in buona sostanza, ha raggiunto negli anni uno standard qualitativo ed organizzativo tale, da non considerarsi più un evento circoscritto alla sola comunità locale, ma come una espressione viva e vivificante della tradizione millenaria, con la sua storia, i suoi valori e le sue emozioni, considerando l’enorme presenza effettiva di visitatori e turisti, che puntualmente ogni anno manifesta la propria adesione e presenza fisica. Già da tempo, come un vero e proprio motore diesel, la macchina organizzativa complessa ma ben collaudata ha avviato le proprie risorse, ben strutturate e innovative, in quanto l’associazione Pietre Vive Onlus è ben radicata nel tessuto socioculturale del territorio, rispondendo molto attivamente alla divulgazione e promozione delle radici identitarie locali. Un altro evento degno di nota è la rievocazione storica della Passione di Gesù Cristo, che nel 2020 sarà rappresentata la 50^ edizione.
Grotticella Lama dell’Annunziata
Ognuno dei volontari sa cosa fare: ci sono sarti e costumisti, operai e falegnami, tecnici del suono e delle luci, tutti coordinati dalla fede e dalla volontà di “dedicare” ai lizzanesi e ai visitatori le scene della nascita di Nostro Signore Gesù Cristo. Attraverso queste edizioni, il Presepe Vivente a Lizzano, presso la Grotticella Lama dell’Annunziata che conserva, al suo interno, l'antica Chiesa rupestre dell'Annunziata, così conosciuta localmente, conserva una tradizione che si rinnova, puntualmente ogni anno, divenendo una "Piccola Greccio". Quest’anno, fortemente voluto dall'Amministrazione Comunale, guidata dalla dott.ssa Antonietta Doria e realizzato da Pietre Vive Onlus di Lizzano.
Grotticella Lama dell’Annunziata
Ancora maggiore è l’impegno profuso dall'associazione impegnata nell'organizzazione e nella diffusione del medesimo evento. Alla periferia del paese, in una suggestiva cornice naturale, all'interno della quale alcuni secoli fa fu edificato un antichissimo edificio di culto, meta di continui pellegrinaggi sino alla fine degli anni '60, la macchina organizzativa, cerca di ricreare l'ambiente umile e povero dove 2000 anni fa venne alla luce il Figlio di Dio fatto uomo, Gesù Cristo. Risalente al IX secolo d.C. il santuario rupestre conserva le tracce degli affreschi che un tempo ne ricoprivano tutta la superficie.
Grotticella Lama dell’Annunziata
Venne intitolato alla Vergine Annunziata, maggiore conferma è data dall’affresco che un tempo trionfava all’interno, importante luogo di culto, meta di pellegrinaggio mariano e frequentato sin dall’Età di Mezzo. Ricavata in una grotta e utilizzata inizialmente come monastero basiliano, la cripta era arricchita da un ricco apparato di affreschi. Tracce delle antiche decorazioni pittoriche sono state portate alla luce, grazie agli imponenti lavori di restauro che hanno restituito il sito all’antico splendore, e parte della stessa iconografia si ritrova anche nell’edificio superiore, costruito intorno al X secolo.
Grotticella Lama dell’Annunziata
All’interno, tuttavia, rimane poco dei 22 dipinti murali che decoravano gli spazi. Sulle pareti, s’intravedono una Madonna con Bambino, una Santa, identificata probabilmente con Santa Margherita, un Cristo Redentore e una Crocifissione. Un basso ingresso mascherato da fitta vegetazione, immette in una modesta condotta che, si immette su una spaziosa caverna invasa da massi di crollo, legati secondo la tradizione locale, all'unico evento sismico di rilevanza antica, quello del 20 febbraio 1743, avvertito in tutto il Salento. Il sisma, del nono grado della scala Mercalli, distrusse le vicine città di Francavilla Fontana e Nardò provocando anche morti e feriti. Questo evento, a Lizzano è documentato da alcuni scritti che si trovano in vari archivi del comune. In questi scritti si racconta di come la scossa di terremoto sia stata forte, provocando il panico della gente. In paese crollarono molte case e altre si lesionarono e addirittura il palazzo marchesale si inclinò.
Grotticella Lama dell’Annunziata
Secondo alcuni storiografi dell’epoca, l’evento catastrofico venne deviato per intercessione della Santa Vergine Annunziata, che alleviò i crolli sia dell’antico santuario rupestre che della vicinissima comunità di Lizzano. Si ricorda, dunque, che l’evento avrà luogo giovedì 26 dicembre, alle ore 18.00 con inaugurazione e visita del Presepe Vivente che resterà aperto fino alle ore 21.00. Secondo ed ultimo giorno di apertura il 29 dicembre nel medesimo orario.
Trailer della scorsa edizione: https://www.youtube.com/watch?v=RFXfEFXjAYo
Torna anche quest'anno la rappresentazione vivente della Natività a Tuglie con il “Presepe vivente te li furneddhi”, organizzata dall'Amministrazione Comunale - Assessorato alla Cultura e Turismo, curato da Silvia Romano - grazie soprattutto alla collaborazione dei tanti cittadini volontari, dell'Istituto Comprensivo e delle locali Associazioni.
Il Presepe Vivente di Tuglie il 26 Dicembre 2019, e in seguito l’1 e il 5 gennaio 2020, accenderà i riflettori sui furneddhi, costruzioni tipiche di Tuglie, del tutto simili alle pajare. Dalle 17 alle 22 saranno proprio i furneddhi a conferire suggestione alla rappresentazione della Natività in quel di Tuglie, su un suggestivo percorso di un chilometro, sviluppato tra ben cinque furneddhi con quattordici ambientazioni diverse e più di cento figuranti, durante il quale si potranno incontrare musicanti, pastori e soldati, ma anche osservare il certosino lavoro del fabbro, del falegname e dei tessitori, fare capolino durante una lezione della scuola ebraica o curiosare nella casa di Erode e tra gli scribi.
Delizieranno il palato e la vista degli avventori le rinomate leccornie natalizie tugliesi, degustazioni tipiche e meravigliose istallazioni.