La festa di “Sant’Antonio Abate e la Focara di Novoli, I giorni del fuoco” ha radici antichissime, nasce dalla devozione al Santo, e si è sviluppata nel corso degli ultimi annidiventando un vero e proprio evento, atteso e partecipato da pellegrini e turisti. La “Fòcara” è un enorme falò di tralci di vite secchi lavorati e messi insieme con tecniche antichissime, che si tramandano di padre in figlio. Il risultato è una pira di 20 metri di diametro e 25 metri di altezza, unica in Italia e nel Mediterraneo. Le tappe di avvicinamento alla festa sono di tipo religioso, artistico, culturale, convegnistico, tradizionale, gastronomico (con la Rassegna delle Cantine del Parco del Negroamaro).

Le esibizioni canore di quest’anno come detto sono di Vinicio Capossela (sabato 16 gennaio) e Mannarino (domenica 17 gennaio) in Piazza Tito Schipa ai piedi della Focara.

{affiliatetextads 1,,_plugin}Capossela lo conosciamo tutti: melodie mediterranee e sonorità fragorose di chiara matrice balcanica, pantomime circensi ed atmosfere crepuscolari. Il nuovo spettacolo di Vinicio Capossela è ispirato, nella scenografia e nell’immaginario, al “side show”, una sorta di “circo delle stranezze”, una dimensione che attinge al Circo Barnum di fine ottocento, all’epoca del Far West. Da stornellatore moderno e cantautore metropolitano AlessandroMannarino compone musiche di confine, eclettiche e contaminate,ispirate ai suoni ed ai volti di una via Casilina globalizzata doveGabriella Ferri passeggia con Manu Chao e Domenico Modugno va abraccetto con Cesaria Evora. Nei suoi testi, macchiati dai forti toni del surrealismo, si vivono storie oniriche e tragicomiche dipagliacci, ubriachi e zingari innamorati. Partendo dalle sonorità edai ritmi della musica popolare italiana Mannarino condisce il propriomondo con elementi di musica balcanica e gitana, citazioni fellinianee evoluzioni circensi.