Alberobello, si trova al centro dell’area del Sud-Est barese, tra il Salento e il Gargano. La cittadina è disposta : parte a sud, dove insiste il Centro Storico ( rione Monti e rione Aia Piccola con 1400 trulli) e parte a nord : zona cosiddetta moderna ma sottoposta a vincoli. L’area poggia dolcemente sulla Murgia meridionale ( in media 500 mt di altezza). La parola "murgia", deriva dal latino "murex", murice, cioè sasso dentato, appuntito. L’altopiano, che per la sua natura calcarea ha fatto sì che la parte centrale della regione abbia meritato l’appellattivo di “Puglia pietrosa”, degrada dolcemente fino al mare, dal quale la città dei trulli dista appena venti chilometri.

Alberobello, nasce su una collina di circa 420 metri sul livello del mare, ha terreno prevalentemente carsico, che si mescola con terriccio/argilla rosso, che ben si adatta alla coltivazione di ulivi, mandorli, ciliegi e viti. Il territorio è solcato da poche terrazze e valli, queste ultime denominate: “pule”, “ vore”, “gravine”, “lame”, intervallate da ampi crepacci che fanno da alveo all’acqua piovana. L’azione delle acque, infatti, ha scavato, costruito e modellato elementi carsici superficiali e sotterranei ( inghiottitoi, caverne, grotte, ). Le cause di tali fenomeni sono da attribuire, appunto, alla natura del suolo calcareo, che ha reso la Murgia dei trulli : in superficie un immenso ricamo di rigogliose coltivazioni arboree preziose, appunto, di mandorli, ulivi e viti mentre nel sottosuolo un altrettanto affascinante spettacolo di ricami di pietre che hanno assunto forme merlettate indicibili, grazie al lavoro delle acque sotterranee.

Alberobello è posto al centro dell’altopiano murgese che ha origini remote riconducibili al periodo cretaceo ( intorno a 100 milioni di anni fa) e formatosi con depositi calcarei a lunga sedimentazione. Ma per questi approfondimenti, sihttp://www.ristoranteolmobello.it/MCpanel/public/userfiles/image/imgAlberobello/alberobelloNotte.jpg rimanda agli studi condotti in materia dallo storico e geologo prof. Gino Angiulli.
La presenza della pietra nel territorio alberobellese è continua, indispensabile quasi ossessiva : trulli, muretti, divisori, sentieri, vasi, aie pile: tutto è meravigliosamente in pietra

Fa parte del territorio di Alberobello, la frazione Coreggia che è apprezzata come altra località di villeggiatura.
Il territorio comprende anche numerose masserie:Marzalossa, Marraffa, Badessa, Cavallerizza Malvischi, Torricella, Muscio, Chietri.

I Trulli

Dal latino turris, trulla, o dal greco tholos, o dal greco-bizantino torullosa, tutti significanti Cupola, sono dei tipici edifici discesi attraverso una millenaria tradizione sino ai tempi nostri. Essi hanno in comune con le abitazioni dei popoli primitivi la forma esterna: un cilindro sormontato da un cono, ma in tutto il resto è una costruzione originale. I trulli sono interamente costruiti in pietra, non sono usate né malta , né legname, né altri mezzi di sostegno o di collegamento.

http://media-cdn.tripadvisor.com/media/photo-s/01/1d/f4/c9/trulli-in-alberobello.jpgPrimitiva è la forma, primitivi i mezzi, ma non primitiva è l'arte con cui questi mezzi semplicissimi sono potuti bastare a raggiungere una statica mirabile. Nei trulli la forma più rozza fa contrasto con la ingegnosa soluzione di un problema di statica possibile solo ai popoli di certo né selvaggi, né primitivi. La stereotomia, la scienza che studia le forme da dare agli elementi di una fabbrica perché questa sia salda, è scienza posteriore all'epoca di costruzione dei trulli. Ma la semplice risoluzione di un importante problema di statica fu particolarmente agevolata, nella costruzione del trullo, che è in se stesso un perfetto organismo architettonico, dalla natura geologica della zona, formata da colline aride, quasi ricoperte da un manto di roccia calcarea che si sfalda in strati di spessore diverso così da poter fornire lastre a facce parallele e lisce.

I misteriosi segni dipinti sul frontale del cono dei trulli sono simboli magici e propiziatori. Alcuni di origine pagana, altri cristiani, ciò perché la popolazione raggruppava famiglie di diverse origini. Ad alcuni di questi simboli disegnati a calce sulle "chianche" si possono attribuire vari significati, i più comuni sono: protezione della famiglia dal malocchio, venerazione di qualche divinità propiziatoria di un buon raccolto. Detti simboli sono in grande parte scomparsi, col passare del tempo hanno perso il loro significato e valore, e gli abitanti dei trulli non hanno tenuto viva questa usanza dei loro antenati.

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