La Puglia, anche se i siti non sono stati resi noti (ci sono le elezioni regionali!), potrebbe ospitarne una. Il governo che non fa passare giorno senza sventolare la bandiera del federalismo, sulla questione del nucleare accentra ogni decisione, esautora gli enti locali (il ministro Fitto impugna davanti alla Corte Costituzionale la decisione di Puglia, Basilicata e Campania di non ospitare centrali, alla faccia del suo delfino Rocco Palese che invece si “mostra contrario”), si appresta a reprimere i movimenti popolari attraverso la definizione delle centrali a siti di interesse nazionale e con la loro militarizzazione.

Per questo è necessaria la costruzione di mobilitazioni sempre più ampie e radicali che basate sull'autorganizzazione delle popolazioni sappiano respingere questo nuovo attacco alla salute nostra e delle future generazioni. In particolare dai nostri territori, da anni avvelenati dall'attività intensiva delle più grandi industrie d’Europa e da impianti elettrici di ogni tipologia (già l’88% dell’energia prodotta dalla Puglia va verso le altre regioni), oggi siamo ulteriormente minacciati dalle scelte che rispondono agli interessi speculativi privati di chi anche attraverso imprese come l'ENEL fanno profitto sulla pelle dei cittadini e con soldi pubblici.

{affiliatetextads 1,,_plugin}Tuttavia l’informazione su queste scelte politiche è del tutto scarsa. La gente conoscerà benissimo i proclami e i commenti dei politici ma non riceve nessuna spiegazione tecnica e notizie sugli effetti economici e sociali di questa programmazione energetica, nessun dato scientifico sulle ricadute ambientali e sanitarie, nessuna stima finanziaria degli investimenti.

Per discutere di questo ci vediamo sabato 6 marzo 2010 alle ore 17 presso la Sala Circoscrizionale, via Priolo 2, Palese in un'assemblea pubblica in cui si mostreranno informazioni, notizie libere e dati scientifici sull’attuale situazione dell’energia nucleare