“Con Fitto alla presidenza della Regione Puglia- ha dichiarato il candidato molfettese- l’ospedale della nostra città ha ricevuto il colpo di grazia per il suo declino, ma il problema era anche un altro: era già morto da tempo del cuore dei molfettesi, i quali facevano di tutto pur di non andarci per qualsiasi genere di cura”. Cinque anni fa mezzi e personale della struttura nostrana dovevano spostarsi in quella della vicina Bisceglie per il riordino ospedaliero voluto dal centrodestra, causando così la chiusura di quattro reparti e portando Molfetta ad accontentarsi di un ospedale declassato. La stessa sorte fu decretata per il sanatorio terlizzese, il quale avrebbe dovuto far capo a quello di Corato.

La differenza tra i due casi è che mentre a Terlizzi si scese anche in piazza per non essere scippati in una tale maniera, dalle nostre parti non accadeva niente di tutto ciò.
Oggi, dopo i cinque anni di amministrazione vendoliana, la situazione è cambiata notevolmente.
“Abbiamo riattivato i reparti chiusi dal centrodestra- conferma Guglielmo Minervini- ed abbiamo investito in nuove apparecchiature e tecnologie. È stato un lavoro faticoso ed il risultato di un governo che sa mantenere le promesse. Cinque anni fa, infatti, durante la campagna elettorale promettemmo che l’ospedale di Molfetta sarebbe stato riscattato dall’abbandono e dal degrado. C’è ancora molto da lavorare e perciò siamo solo all’inizio di un percorso importante per tutti i cittadini”.

{affiliatetextads 1,,_plugin}In politica, spesso, quello della sanità è visto come un settore fondamentale per accaparrarsi voti a suon di nomine e raccomandazioni. “Sono stati insediati nuovi primari in ortopedia, medicina, cardiologia, chirurgia, nefrologia e anestesia. Questo dimostra l’importanza e l’attenzione che abbiamo prestato per gli operatori e per le loro nomine. Professionalità, competenza e sensibilità verso i pazienti: questi sono i requisiti a cui ci affidiamo”.
Anche dal punto di vista tecnologico passi in avanti ci sono stati, e lo dimostrano i numeri.
“Oggi ci sono una trentina di computer contro l’unico presente quando abbiamo preso in mano la situazione”. Non è ancora un numero elevatissimo, ma è certamente un passo in avanti verso il riassetto di una struttura sull’orlo del declino qualche anno fa.
La sanità, per i noti scandali di diversi mesi orsono, è stata un po’ la spina nel fianco del centrosinistra alla guida della Puglia, ma i fatti concreti sono anche quelli che testimoniano i progressi compiuti per tornare ad essere competitivi anche in questo settore. Molfetta ne sa qualcosa. Oggi, è lecito affermarlo, dalle nostre parti la sanità è davvero migliore.

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