E’ in pillole la proposta che il presidente della Regione, Nichi Vendola, ha fatto al ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, in una lettera indirizzata al Cipe e all’Anas, l’azienda autonoma che gestisce la rete stradale, appena rientrato dalla vacanza post-elettorale, all’indomani della sentenza del Tar-Puglia di Lecce che ha di recente accolto il ricorso di Regione, gruppo consiliare provinciale del Pd e associazioni ambientaliste. Del resto che la 275 sia in cima ai pensieri della Regione lo dimostra il fatto che ripetutamente in campagna elettorale, nel giro dei comizi nel Salento il presidente Vendola ha accusato apertamente il ministro delle Regioni, Raffaele Fitto, di avere scambiato le carte all’esame del Cipe che il 31 luglio scorso dette il via libera all’opera da 288 milioni di euro, la più grande varata nel Salento negli ultimi quarant’anni. Vendola, tra l’altro, ricorda nella lettera che nel 2007 la Regione decise insieme con gli altri soggetti del territorio di realizzare una strada-parco che dopo molte polemiche aveva messo tutti d’accordo e che il Cipe nel 2009 ha rimesso in discussione.

{affiliatetextads 1,,_plugin}Per evitare che s’inneschi un’ulteriore guerra di carte bollate (ma il presidente della Provincia, Antonio Gabellone ha già annunciato il ricorso al Consiglio di Stato) la Regione propone di aprire ugualmente i cantieri e dare vita a “un comitato tecnico” presso il Ministero che si occupi dell’ultimo tratto. “E’ inutile - afferma la vicepresidente e assessore regionale allo Sviluppo economico, Loredana Capone - soffermarci oggi, aprioristicamente, su un progetto invasivo e deturpante com’è quello dell’ultimo tratto su cui le risorse risultano solo prenotate e non ancora stanziate, come afferma l’Anas nel bando di gara e su cui l’iter procedurale non è ancora concluso. Occorre – invece una progettazione più attenta ai valori paesaggistici, ambientali ed archeologici senza gravare sui tempi e sui finanziamenti previsti. Non sarebbe un danno alla natura, fonte di sviluppo che deve essere sostenibile con le esigenze dell’ambiente che comporta l’incremento delle strutture ricettive e quindi il turismo. Lo stesso Cipe aveva evidenziato la necessità di esaminare la situazione archeologica dell’area e il comitato, ove fosse inserito un archeologo, sarebbe in grado di procedere in tal senso, in modo trasparente e coordinato”.

Oggi intanto alle 11 presso le Officine Cantelmo conferenza stampa del Comitato 275 costituito da un arcipelago di associazioni ambientaliste che, dopo la decisione del Tar, fortemente critico verso l’annunciato ricorso della Provincia di Lecce, per illustrare “la mostruosità del progetto approvato e informare sulla reale sproporzione dell’opera concepita 20 anni fa”.

(Franco Antonacci) - Ilpaesenuovo.it