{affiliatetextads 1,,_plugin}Vorremmo far capire definitivamente, al Ministero già di Scajola e al Governo, che i tarantini non sono disposti ad accettare che con un simile atto autoritario il nostro mare venga deturpato e trasformato in una piattaforma petrolifera, a discapito di ogni prospettiva di risanamento e di sviluppo sostenibile che con fatica stiamo cercando di perseguire. Riteniamo che tutti gli Enti territoriali debbano dare vita ad una netta opposizione, in ogni sede, al provvedimento del Ministero. Invitiamo anche tutti gli esponenti politici locali e, in particolare, quelli della maggioranza di governo e i Parlamentari di centro destra a far sentire la loro voce. Siamo certi della loro ferma contrarietà ad un atto che sfregerebbe in modo così grave il territori.

Del resto le loro recenti prese di posizione su questi argomenti non dovrebbero lasciare spazio a dubbi. Vale la pena di ricordare infatti che appena qualche mese fa, furono proprio questi ultimi a segnalare negativamente i permessi accordati dalla giunta regionale nel febbraio del 2008 per le ricerche di idrocarburi, che pure si riferivano esclusivamente ad alcuni suoli incolti o di scarso valore agricolo, in continuità con indagini già in atto negli anni precedenti, e non certo a fondali marini. Auspichiamo e ci aspettiamo quindi un fronte compatto e unitario a difesa della contrarietà espressa dalla Regione Puglia, verso questo vero e proprio scempio, sia per Monopoli e le Tremiti sia per Taranto e il suo golfo.