Gli assessori regionali alle Attività produttive, Loredana Capone, e al Lavoro, Michele Losappio, hanno ribadito la validità dei termini dell’Accordo di programma sottoscritto il 1 aprile 2008 con il governo Prodi (che libera un totale di 40 milioni di euro di risorse, 20 a carico del Governo e altrettanti della Regione) e addirittura rilanciato: «La Regione è pronta a finanziare un ulteriore contributo pari a 10 milioni di euro — ha affermato il vice presidente della Giunta Capone — ma solo a patto che vi sia una certezza di impiego per i lavoratori attraverso anche processi di riconversione delle attività. Se qualcuno pensa di ritrovarsi ancora di fronte ad una specie di cassa continua, non ci sarà nemmeno un euro». Al momento sono sette le aziende del Tac (il comparto del tessile, dell’abbigliamento e del calzaturiero compreso tra Casarano e Tricase) che hanno presentato dei progetti e che sono in attesa di finanziamento. Ma la preoccupazione più grande è rappresentata dalle sorti dell’Adelchi di Tricase, l’azienda che è piegata da una enorme esposizione con le banche e che fino a questo punto è priva di un piano di rilancio aziendale.

Da qui le proteste degli addetti ancora impiegati e le rimostranze di quanti usufruiscono già di ammortizzatori sociali «che la Regione — ha ricordato ieri Losappio — ha già provveduto a finanziare verso diverse realtà produttive». «L’invito che torniamo a formulare agli imprenditori è quello di non rimanere inerti rispetto a queste opportunità di finanziamento» ha ripetuto ieri la vice di Nichi Vendola, che ha anche reso noto che il governatore ha inviato una lettera al ministro Claudio Scajola per chiedere la convocazione del Collegio di Vigilanza sull’applicazione dell’Accordo di programma al cui tavolo seggono i ministeri interessati, la Regione e la Provincia di Lecce. «I nostri 20 milioni ci sono e sono disponibili, siamo disposti a stanziarne altri 10. Quelli del governo sono sempre al loro posto?» si è anche chiesta Capone. L’assessore alle Attività produttive ieri ha avuto anche un incontro con il presidente regionale dell’Abi, Raffaele Avantaggiato, e con i sindacati confederali. Al centro della riunione le difficoltà di accesso al credito delle imprese, sulle quali Loredana Capone si era già soffermata lo scorso luglio. Quella «strigliata» al sistema creditizio pugliese ha prodotto i suoi effetti se è vero che da 150 domande di finanziamento accettate dalla banche di Puglia si è passati in due mesi a 254, per un totale di 58 milioni di euro di crediti finiti nelle mani di aziende. In adesione ad una convenzione già esistente a livello nazionale, l’Abi ha inoltre reso noto di essere disposta a versare anticipatamente le indennità ai lavoratori pugliesi che fruiscono di ammortizzatori sociali. Losappio ha reso noto che un tavolo approfondirà la possibilità di applicazione di questo accordo anche in Puglia.

Piero Rossano - Corrieredelmezzogiorno.it