A causa dei tagli della finanziaria del governo Berlusconi e a causa del mancato rinnovo del turn over, in ogni posto di polizia (almeno per quanto riguarda la Polizia di Stato) il personale risulta insufficiente. A questo si deve aggiungere la mancanza ormai cronica di risorse finanziarie. Il fatto che manchino i soldi per la benzina delle volanti, d’altra parte, non è più uno slogan. «In ogni realtà - spiega Tiani - mancano uomini e in alcuni casi le assenze sono ben oltre la decina. Gli organici sono ridotti all´osso, oramai non adeguato per garantire un servizio efficiente al cittadino. Come si fa dunque, in questi commissariati, a garantire anche una sola volante per turno? Emblematico è il caso di Andria, futura sede della Questura della provincia di Barletta-Andria-Trani. La nuova Questura sarà pronta almeno fra tre anni ma, nel frattempo, l’organico attuale conta 24 unità in meno. È logico che qui come altrove è emersa l’esasperazione del personale per una condizione lavorativa ormai insostenibile». La denuncia del numero uno del Siap, l’organizzazione storica della Polizia di Stato e del comparto sicurezza, arriva quasi all’indomani della visita del Ministro dell’Interno, Roberto Maroni che, lo scorso 3 novembre, a Trani, ha inaugurato la nuova sede delle sezioni di polizia giudiziaria, in piazza Mazzini, nella palazzina acquisita al patrimonio comunale quale bene confiscato alla mafia. Il Ministro in quella circostanza ha parlato del Fondo unico giustizia nel quale confluiscono le somme sequestrate alla mafia e i proventi derivanti dai beni confiscati, le cui risorse diventano immediatamente disponibili anche per la tutela della sicurezza pubblica.

«Abbiamo sicuramente apprezzato la presenza di un ministro nel nord qui nel territorio della sesta Provincia pugliese. L’esponente leghista del Governo, però, dimentica che i beni confiscati non si traducono immediatamente in soldi, subito a disposizione del comparto sicurezza. L’unica certezza, per il momento, è il taglio di circa tre miliardi di euro in tre anni (oltre un miliardo alla sola Polizia di Stato) che si unisce agli effetti dell’ex decreto Brunetta ora convertito in legge: tutto questo sta producendo una pesante riduzione del personale a causa del mancato turn over e un innalzamento dell’età media dei poliziotti italiani, che oramai sfiora i 50 anni». A Canosa, per esempio, dai dati forniti dal Siap emerge che l’età media dei poliziotti è di 47 anni. In tutta Italia, addirittura, sono soltanto 13 i poliziotti 20enni e meno di 1000 i 30enni. «Non ci sono i soldi per la benzina, le stampanti, le fotocopiatrici, sono stati ridotti e tagliati gli straordinari - prosegue Tiani - mancano mezzi (le “vo l a n t i ” sono obsolete e molte di esse finiscono nei garage dei commissariati dopo essere sfruttate nelle Questure) e con e strumenti perché la battaglia principale è la prevenzione che deve essere fatta dalla polizia di Stato che deve avere gli strumenti adeguati». «I colleghi sono depressi, non ci sono incentivi, si lavora troppo e male. C´è una sensazione diffusa di mancanza di obiettivi, di ideali. Il nostro lavoro si basa sulla passione. Che nonostante tutto non manca: ogni giorno continuiamo a rischiare la pelle».

Giampaolo Balsamo - Lagazzettadelmezzogiorno.it