{affiliatetextads 1,,_plugin}Ma c'è di più: a luglio è stata approvata una legge che permetterebbe alla futura società di concedere “siti militari, infrastrutture e beni del demanio militare” per “istallare impianti energetici”. Gli alti gradi dell'esercito pensano che la norma si riferisca ai pannelli solari. Nulla, però, vieterebbe a Difesa Spa, di concedere terreni per la costruzione di nuove centrali nucleari.

Ma perché le caserme dovrebbero ospitare centrali energetiche. La legge spiega che spiega che l'energia prodotta sarebbe usata dalle stesse centrali militari, ma il resto potrà essere venduta. Se il nuovo organismo avesse queste prerogative, gli enti locali difficilmente potrebbero opporsi alla costruzione delle centrali. Anzi, gli eventuali contestatori rischierebbero il carcere qualora portassero la protesta all'interno di un'area militare. E le agenzie per la protezione del territorio potrebbero effettuare controlli solo col consenso dell'esercito.

D'altronde nella caserma di Persano, come ha documentato l'Espresso, sono ancora presenti le balle di rifiuti dell'emergenza napoletana dell'anno scorso e nessun ente ha potuto controllarne la pericolosità. A Difesa Spa basterebbe una delibera del Consiglio di Amministrazione per costruirvi un termovalorizzatore e bruciarle.
Per correre ai ripari, il senatore del Partito democratico, Gian Piero Scanu, ha proposto un'altra legge che permetterebbe al nuovo ente di trattare solo per le fonti rinnovabili. “In questa storia la questione energetica è centrale e spiega perché, con La Russa, ha firmato la proposta anche il ministro dello sviluppo economico Scajola”. Secondo Scanu, “Domani basterebbe una decisione del cda di Difesa spa per seppellire le scorie nella caserma. E nessuno potrebbe protestare”.

6 Novembre 2009 - Il Venerdì di Repubblica