Taranto. Continuano i disagi sulle strade rurali, soprattutto dopo la pioggia caduta negli ultimi giorni. La denuncia arriva dalla CIA Agricoltori Italiani della provincia di Taranto: tante sono le strade comunali e provinciali rese impercorribili. La situazione é peggiorata ulteriormente, in particolare nel territorio di Castellaneta e riguarda soprattutto il tratto tra la Masseria Salesiani e l’azienda Ninni in contrada Le Ferre della strada provinciale 13 che collega Castellaneta alla sua marina. Dal 1 settembre quel tratto di strada è completamente chiuso al traffico per la riapertura dei lavori di ammodernamento interrotti in piena estate. Il transito lungo il percorso alternativo, che si snoda sulle strade comunali 74 e 95, risulta assai disagevole e costituisce un vero e proprio percorso ad ostacoli a causa di buche profonde e disconnessione del manto stradale che la pioggia ha amplificato ma anche reso ulteriormente insidioso: le buche sono piene d’acqua e solo chi ne conosce la loro esistenza riesce ad evitarle senza rimanervi all'interno con l'auto in panne. I rischi per l’incolumità di chi vi transita sono notevolmente aumentati, costituendo pericoli per la rottura di pneumatici o pezzi meccanici dei veicoli, con costi esorbitanti a carico degli automobilisti. Ora è il considerevole traffico dei mezzi di trasporto dei prodotti agricoli a farne le spese con il transito massiccio di tir che fanno la spola tra le aziende agricole e i mercati nazionali e internazionali. Se è pur vero che bisogna procedere all’ammodernamento della strada provinciale 13 e garantire lo svolgimento dei lavori in piena sicurezza, è assurdo che, in sede di progettazione dei relativi lavori, la Provincia di Taranto e il Comune di Castellaneta abbiano omesso di approntare e realizzare soluzioni alternative serie, praticabili e sicure. È vergognoso che, per insipienza e incuria di Comune e Provincia, sia stato indicato un percorso alternativo, senza avervi preventivamente effettuato un idoneo e indispensabile adeguamento e messa in sicurezza, a tutela di chi vi transita e a garanzia dell’incolumità degli operatori e delle aziende agricole, coinvolte, loro malgrado, da un flusso veicolare straordinario. Del resto lo stato delle strade comunali e provinciali è il sintomo più evidente del collasso finanziario e amministrativo del Comune di Castellaneta, della Provincia di Taranto e della sciatteria e irresponsabilità di dirigenti e amministratori (né alcuna lezione è stata tratta dalla condanna penale per la tragedia avvenuta anni fa lungo la sp 12): numerose strade risultano impercorribili e i ponti chiusi o transitabili su una sola corsia (zona Gaudella, Montecamplo e strada comunale 65, area discarica) le strade provinciali 21 e 22 a nord di Castellaneta. Va poi ricordato che altre strade provinciali (sp 12 e 14), oggetto di sperpero di ingenti risorse pubbliche, sono impercorribili e chiuse al traffico; senza dimenticare lo spreco di risorse per la rotatoria Masseria Cosentino, lungo la sp 13, dotata di un impianto di illuminazione avveniristico che ha funzionato per pochissimo tempo ed ora è in uno stato di totale degrado ed abbandono (o, per il tratto compreso tra le sp 10 e 11, i soldi persi dal Comune di Castellaneta e dalla Provincia di Taranto, come già evidenziato in altre occasioni, per l’artificioso spezzettamento del progetto che ne ha determinato per gran parte la mancata realizzazione). Del resto, lo stato pessimo delle infrastrutture viarie, specie quelle rurali, contribuisce a impoverire il nostro territorio e costituisce un grave freno alla competitività delle nostre aziende agricole. La CIA Agricoltori Italiani chiede ancora una volta alle amministrazioni comunale di Castellaneta e provinciale di Taranto di approntare, con assoluta urgenza, un piano straordinario per il ripristino di strade e ponti nelle zone rurali nel territorio di Castellaneta, anche avvalendosi di risorse della Protezione Civile, ma facendo molta attenzione all’affidabilità di tecnici e imprese, per evitare che si ripetano situazioni già verificate di inagibilità delle opere oggetto di progettazioni, finanziamenti e lavori dimostratisi inadeguati, se non fonti di spreco e di pericolo.