La politica e i politici sono artefici di una confusione sociale e culturale espropriando il vero significato delle parole, delle azioni, allontanando i cittadini a quell’interesse civico che ogni cittadino deve avere nei confronti della politica.

Continuo a sentir parlare di politica in modo clientelare, affaristico, nonostante ci sia qualche politico che in modo ecumenico riesce a trasformare il termine “clientelare” in servizio civico.

Gli uomini fanno la politica e se questo è vero, non siamo messi tanto bene. Il panorama politico oggi è sterile.

Una sinistra continuamente disgregante ha partorito da diverso tempo un uomo che potrebbe cambiare il senso della storia che stiamo vivendo, il significato delle parole o meglio le parole ritornano a ritrovare un proprio significato.

Quest’uomo è Nichi Vendola, che alle parole crede al punto tale da non tradire il vero significato che contengono. Crede nelle azioni come segni. Crede nella poesia che può volare oltre i salotti, una poesia che attraverso i comizi accarezza il cittadino medio e stordisce il politico finito, senza nessuna possibilità di recupero, con gesti sempre indivualisti, tesi al proprio bisogno personale e che salendo la scala del potere non sfugge alla propria condizione di isolamento, d’angoscia.

In Puglia la politica si sta suicidando insieme agli ideali e al lavoro di una politica vera, elevata come canti gregoriani, interpretata con successo da Nichi Vendola.

In Puglia il Partito Democratico, in un modo non democratico, decide che il buon lavoro di Nichi Vendola è tale da non poterlo sostenere. Il Partito Democratico sta decidendo che la storia deve continuare con sistemi di una democrazia non agibile per noi cittadini oramai arrabbiati. Una rabbia che non ha bisogno di generali che gli diano direzione. Quindi è giusto candidare Emiliano (anche se ha declinato) o qualcun che non sia Vendola, abbracciato con l’UDC, lo stesso partito che nel Lazio sostiene la candidata Polverini PDL.

{affiliatetextads 1,,_plugin}E’ il risultato di una posizione personale prestigiosa, un salto di piano, una scelta obbligata all’interno di un sistema fatto di regole contenute in una logica di potere che isola il cittadino.

In Puglia la politica ha preso una brutta piega e a rimetterci saranno i soliti cittadini che si vedranno cambiare le regole, il significato delle parole ad ogni cambio di refolo.

E con grande rabbia abbiamo il diritto di urlare senza agibilità democratica “che senso ha questa storia!?”.

Berto Dragano - http://www.sangiovannirotondonet.it