Voce autorevole del mondo accademico e della critica d’arte, Marina Pizzarelli è stata docente delle Accademie di Belle Arti di Urbino e di Lecce e sin dagli anni Ottanta è impegnata come critica d’arte nell’area pugliese, incrociando l’attenzione alla dimensione regionale con quella verso la situazione nazionale e internazionale. Come docente d’Accademia ha individuato e sostenuto nella sua attività espositiva generazioni di giovani artisti poi affermatisi nel più ampio mondo dell’arte, da Antonio De Luca e Salvatore Sava a Sara Ciracì, Francesco Arena, Luigi Presicce… Ha ideato ed organizzato le dieci edizioni di ArtWoman  con le quali ha portato a Lecce artiste di fama internazionale, contribuendo ad una riflessione sugli sviluppi dell’arte contemporanea. Numerose le sue pubblicazioni, tra le quali Michele Massari, Lecce, 1985; Salvatore Esposito. Pittura come incanto del paesaggio, Mazzotta, 1999; Fernando De Filippi. Opere dal 1990 al 1999, Editrice Salentina, Galatina 2000; Ercole Pignatelli. Sfinge e fato, Mazzotta, 2000; Nino Della Notte, 1910-1979, Adda, 2004;  Verso Sud. Salento d’acqua e di terra rossa, AnimaMundi, 2008; Tonino Caputo. Opere 1950-2009, Lecce, 2009;  Fernando De Filippi. Opere 1962-2009, Lecce, 2009.

Giornalista pubblicista, ha collaborato con i suoi scritti d’arte alle riviste “Flash Art”, “Segno”,  “Nuove proposte”, “L’Immaginazione”, e con  “Quotidiano”, “Corsivo”, “Il Diogene”, “Qui Salento”, “Il Sole 24 ore”.

Cura mostre e rassegne per gallerie, per istituzioni pubbliche e private, contribuendo con i suoi scritti critici alla ricostruzione dei percorsi degli artisti “storici” del territorio, da Nino Della Notte a Michele Massari, da Pietro Guida a Tonino Caputo, da Ercole Pignatelli a Salvatore Esposito, a Fernando De Filippi, Mimì Pugliese solo per fare qualche nome. Ed è con questo spirito che nasce appunto la collana Vite d’artista: raccontare e contestualizzare il percorso di artisti che hanno scritto la storia dell’arte pugliese. Il primo volume è stato dedicato ad una protagonista femminile della scena artistica dell’arte contemporanea del Novecento: Rita Guido.

In apertura della manifestazione, patrocinata dal Comune di Lecce, la proiezione del video realizzato da Sara Di Caprio, giovane storica d’arte che ha curato gli apparati del volume. 

Il libro

Il libro monografico, che sarà presentato domenica 28 maggio al Castello Carlo V (ore 18:30), oltre a pubblicare il saggio inedito di Marina Pizzarelli, raccoglie nell’antologia critica alcuni scritti di autorevoli firme del panorama culturale salentino: dalla prima recensione a firma di Enzo Panareo, pubblicata sulle pagine del Quotidiano, agli scritti inediti, di proprietà dell’artista, a firma di Vittorio Pagano, Giovanni Bernardini, Nicola Cavallo ai testi di Lucio Galante, Antonio Massari, Toti Carpentieri, Giovanni Invitto, Pasquale Urso e della stessa Pizzarelli; alcune recensioni di Antonietta Fulvio, Marinilde Giannandrea, Lorenzo Madaro. Significativa è una selezione di opere, attraverso le quali si è cercato di ricostruire l’evoluzione e i temi del suo lungo percorso artistico. Completano il libro, i bozzetti preparatori della mostra tenuta alla Galleria L’Osanna di Nardò nel 1996, un cameo conservato da Riccardo Leuzzi, e alcune poesie. «Ripensando questo percorso nel segno dell’anticonformismo della ragione e dell’anarchia dell’inconscio - si legge nell’interessante saggio della Pizzarelli - viene in mente la figura della poetessa milanese Alda Merini, anche lei impegnata, con un altro vissuto e per altri luoghi, a dare corpo all’anima in evocazioni ora carnali ora oniriche nella follia sapiente della poesia».

Nata a Gallipoli, Rita Guido vive a Lecce dove suo padre ha una storica tipografia e sceglie di frequentare l’Istituto d’arte Pellegrino di Lecce. Poco dopo il diploma vince il concorso a cattedra e ottiene l’incarico di docente all’Istituto d’arte di Poggiardo. «La vita dell’artista - si legge nelle note biografiche all’interno degli apparati a cura della storica d’arte Sara Di Caprio - è caratterizzata da una continua formazione nel campo artistico, importante sarà la frequentazione dell’Accademia di Belle Arti di Lecce e la decisione di iscriversi nella sezione Scultura, guidata dal professor Gerardo di Fiore, allievo di Augusto Perez. L’esperienza accademica durerà solo due anni, l’interruzione sarà dettata dall’esigenza di dedicarsi all’insegnamento, ma il suo percorso continuerà ad essere improntato alla ricerca di nuove tecniche spaziando dalla pittura, al disegno all’incisione.»

Una vita vissuta interamente per l’arte, a partire dagli anni Sessanta, quando le mostre dei suoi lavori si susseguono a ritmo costante in Italia ma varcano anche l’oceano arrivando in Canada e negli Usa esponendo a Toronto, New York, S. Francisco. Oltre che nelle principali città italiane: Milano, Bergamo, Nardò, Matera, Firenze, Lucugnano fino alla mostra antologica, tenutasi nel 2013 al Castello Carlo V di Lecce, curata dalla stessa Pizzarelli e Antonio Cassiano.