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Taranto: Ph. Ottomano Fotografia 

Il documentario andrà in onda Giovedì 2 Novembre 2017 su Sky Arte alle ore 19,45. Tale progetto è realizzato grazie al sostegno della Regione Puglia e del Comune di Ginosa, guidato dal Sindaco Guido Parisi.  Ma adesso un po’ di storia … I Riti della Settimana Santa a Taranto, assieme alla rievocazione  storica della Passio Christi, organizzata in tempi passati, dapprima in Città Vecchia e successivamente in V.le Liguria, costituiscono, per la città, uno degli eventi più importanti dell’anno a livello, religioso e socioculturale. 

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Taranto: Ph. Ottomano Fotografia 

 

Tutto ebbe inizio nel lontano 1703, quando Don Diego Calò parroco dell’epoca,  ordinò di realizzare a Napoli le statue del Cristo Morto e dell’Addolorata. Una volta arrivate a Taranto,  secondo la tradizione tarantina, le statue furono collocate in una cappella di famiglia,  ma non si è mai saputo se fosse stata quella di Palazzo Calò  quella della Chiesa di Sant’Agostino.  La tesi è confermata dalla presenza dello stemma araldico  dei Calò anche in questa struttura, raffigurante un albero da frutta attorno al quale è avvinghiato un serpente che cerca di addentare uno dei pomi. Don Diego Calò, da allora e per tutti gli anni e gli eredi a seguire, radunò le confraternite di Taranto per la processione del Venerdì Santo, limitata all’epoca soltanto al Gesù Morto e all’Addolorata. 

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Nei secoli successivi si sarebbero aggiunti alla processione gli altri simulacri. Accadde poi,  che nel 1765, che Francesco Antonio Calò, discendente di Don Diego, diede una svolta a questo rito donando le statue dei Misteri, alla Chiesa del Carmine e conferendo ad essa il compito di perpetrare la tradizione. I Riti della Settimana Santa a Taranto,  cominciano la Domenica delle Palme, giorno in cui le due storiche Confraternite, ovvero quella di Maria SS. Addolorata  in Città Vecchia e quella del Carmine in Città Nuova, convocano i propri iscritti in assemblea per avviarne l’organizzazione.

 

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La Sacra Rappresentazione di Ginosa, che grazie alla collaborazione fra l’Università di Bari, Sovrintendenza Archeologica di Puglia, Pontificio Consiglio della Cultura, e l’Organizzazione Internazionale Europassione, ha raggiunto l’obbiettivo di conservare tutti gli aspetti tradizionali e religiosi del rito pasquale. L’evento è fortemente teatrale, immerso in uno scenario naturale della gravina, un vero e proprio “teatro a cielo aperto” attirando ogni anno molti visitatori provenienti da molte parte d’Italia e d’Europa. Il naturale palcoscenico della Gravina di Ginosa, riproduce perfettamente il caratteristico ambiente palestinese, coinvolgendo emotivamente lo spettatore. 

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In un’intervista, Giovanni Piscaglia regista del documentario di “Viae Crucis”,  rilascia:  «Apprezzo la fattura delle statue e la loro sobrietà, in particolare di Cristo all’Orto e dell’Ecce Homo. Mi interessa particolarmente la Croce dei Misteri in cui trovo il senso della profondità della tradizione. Al contrario delle altre statue, spiccatamente espressioniste, la Croce dei Misteri è ermetica, simbolista: non tende all’esemplificazione del dolore di Cristo»  

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Ed ancora: «La statua dell’ Addolorata merita un discorso a parte. Nella notte tra venerdì e sabato percorrendo di corsa la chiesa di San Francesco alla sosta della Processione dei Misteri, mi ha attraversato una sensazione fulminea e inaspettata. 

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Gli sdangheri a riposo, le prime statue appoggiate, i fedeli accampati fin negli angoli più bui delle cappelle laterali a pregare ad occhi chiusi e noi, già reduci da quattro giorni e una lunga notte di riprese eravamo lì ad aspettare, ancora una volta, l’arrivo dell’Addolorata .La mia attesa, continua a rilasciare emozionato il regista: - non era solo finalizzata a registrare un’altra bella immagine, stavo aspettando l’Addolorata per la pura voglia di rivederla. So bene che si tratta di due statue diverse, ma per me ha rappresentato un’attrazione unica. 15894913 629943700541250 7295426272303341546 n

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Appare sempre la stessa, ma sempre nuovamente sorprendente. Il filtro degli obiettivi non aveva impedito che tra noi si creasse un rapporto personale e mi è stato chiaro che da quando l’avrei lasciata mi sarebbe mancata. Come una persona che hai capito fin dal primo sguardo o una città che non vorresti abbandonare ».  15941069 629875210548099 6095396069179113159 n

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 Il documentario “Viae Crucis ‒ Le settimane sante di Taranto e Ginosa” in onda giovedì 2 novembre su Sky Arte HD, restituisce la profondità delle tradizioni liturgiche e popolari di Taranto e Ginosa, cedendo la parola a teologi ed esperti e raccogliendo le testimonianze dei cittadini coinvolti. Due teatri mozzafiato:  Ginosa, nell’area delle gravine, in uno scenario arcaico dominato dalla pietra, ogni anno la Pro Loco Ginosa, mette  in scena La Passio Christi, una rielaborazione artistica della vita di Gesù. 

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Taranto, famosa  per il  Pellegrinaggio dei Sepolcri, quello dell’Immacolata e quello della Processione dei Misteri, accompagnato da penitenti scalzi e statue secolari. Un fiume di persone cammina per i vicoli della città vecchia e non solo nel ricordo del dolore della Via Crucis, dando vita a un rituale di forte identità storica  per luoghi ricchi di storia, cultura e  bellezza.