L’etichettatura dei reperti, nel dialetto locale, favoriranno la tutela della memoria storica ed immateriale dell’identità agricola e marinara del comune di Pulsano. La fruizione del museo sarà destinata a tutti, residenti e turisti e soprattutto alle scuole primarie e secondarie di tutta la provincia Ionica.23434949 10211019456308953 1846209788215121603 n

In una nota stampa, il Sindaco Avv. Giuseppe Ecclesia spiega:  «L’apertura del Museo, è per questa Amministrazione un messaggio forte di legame con la tradizione, la cultura e la radici del nostro paese. Gli antichi mestieri sono stati portati alla luce attraverso una catalogazione attenta di tutti gli attrezzi e gli utensili propri del lavoro dei campi, dell’allevamento, della pesca, dell’arte del ricamo e del cucito e verranno riscoperti da tutti i visitatori con grande sorpresa ». Ed ancora: « Il lavoro svolto dalla Pro Loco è encomiabile e l’Amministrazione Comunale non può che attivarsi per la promozione di visite guidate che accompagneranno gli alunni delle nostre scuole, Giannone e Alberghiero, gruppi di anziani, giovani impegnati nei servizi turistici ed alberghieri ».  

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Estremamente fiero dell’avvenuta realizzazione del progetto, è anche il Presidente della Pro Loco Francesco Vergallo, il quale esprime la sua gratificazione: « La cultura rurale è parte fondamentale della storia locale. I reperti all’interno del museo rappresentano le profonde tradizioni locali e testimoniano i lunghi e negativi processi di allontanamento dalle aree rurali a favore di un nuovo stile di vita, più moderno e di carattere urbano » Ed ancora: « Il territorio del Comune di Pulsano, dal punto di vista geomorfologico ricade nella zona orientale di Taranto, lungo la fascia costiera attraversata dalla litoranea salentina ed è da oltre un ventennio interessato da una profonda propensione turistica per le sue splendide marine, fra le quali sono da ricordare: Lido Silvana, Montedarena, Le Canne, La Fontana e Luogovivo » 

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A livello toponomastico, vi sono numerose ipotesi circa il toponimo "Pulsano", nato probabilmente in epoca romana o medioevale. L'ipotesi più accreditata sostiene che il termine deriva da “ab insigni abitantium pulsu”, cioè dal polso forte degli abitanti, o da antichi tornei di polso sano attualmente conosciuto come "gioco del braccio di ferro" che nobili e benestanti organizzavano in varie occasioni, come Natale, Pasqua o, a volte, nei periodi di vendemmia e mietitura, tra i soldati e i cittadini più forti. 

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E il gioco in questione, avveniva all’interno del castello. Anche secondo un'altra congettura, furono i romani a chiamare il villaggio locale "Pulsanus"; prova di ciò è la frase "militis a pulsu Pulsanus dictus ubique" che indicava un eventuale presidio a difesa della marina di Taranto. Il nome Pulsanus deriverebbe da "pulsus" che significa spingere o respingere o "puls" che significa polso, inteso come forza, vigore, entrambi seguiti dal suffisso "-anus" che riguardo alle città, indica possesso e, in questo caso, "Pulsanus" indicherebbe "della respinta" o "della forza" di Pulsano. 

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La location scelta per la realizzazione del museo, è appunto rintracciata nel maniero medievale denominato Castello De Falconibus. Il castello, inizialmente formato dalla sola Torre Massima che attualmente si affaccia su Piazza Castello, era adibito a tenuta di caccia. Fonti documentate risalenti al 1838 sostengono che il primo feudatario,  Falco de Falconibus, possedesse il Casale di Pulsano,  ereditato da un’altra nobile stirpe di origine normanna, era all’epoca aperto e senza Castello, ma con una sola torre.

 

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I suoi successori, fecero riedificare il Castello-Torre e la cinta muraria nel 1430, come attesterebbe una iscrizione, ora scomparsa, ma riportata in una requisitoria pubblicata nel 1838 e risalente al 1550. Il feudo, in seguito, fu racchiuso da mura di cui il Castello costituiva la fortezza nell’angolo; probabilmente le mura erano di forma rettangolare, con torri ai quattro lati,una delle quali potrebbe essere incuneata tra alcune attuali abitazioni private, infatti le merlature sono ancora visibili.

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Il Castello fu conservato dai De Falconibus che lo tennero fino al 1560, fu ereditato da diverse famiglie, pervenne poi, nel 1617 ai Muscettola, signori di Leporano, che lo vendettero al Comune di Pulsano nel 1912.

Pulsano dunque, memore di tanta storia e bellezza architettonica e paesaggistica, merita dell’esistenza di un vero e proprio museo. Per questo, l’Assessore al Turismo Alessandra D’Alfonso divulga:  “Il paese, tendente ad unificare il centro urbano con il mare, rappresenta il più importante polo turistico del tarantino sia per le attrezzature alberghiere ed extralberghiere che di ristorazione che operano lungo tutto l’arco dell’anno e non soltanto nel periodo della balneazione ». Ed ancora:  « Questo museo farà conoscere ai nostri tanti visitatori l’essenza stessa della nostra cultura ».

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L’inaugurazione sarà resa possibile grazie alla Pro Loco e Comune di Pulsano in collaborazione con l’I.I.S.S. “ Mediterraneo ”  e  l' I.C. "Giovanni Giannone"  di Pulsano. 

Le aperture straordinarie gratuite saranno il 19  e 26 novembre 2017 con turnazione del 1^ alle 17,30 e il 2^ alle 18,45.