Elezioni ENPAM 2020 I Il 17 maggio 2020 i medici e gli odontoiatri italiani sono chiamati a rinnovare per il quinquennio 2020-2025 gli organi dirigenziali della Fondazione ENPAM - l'Ente Nazionale di Presidenza e Assistenza Medici - l'Assemblea Nazionale e i Comitati Consultivi regionali e nazionali. Tutte le associazioni di categoria degli odontoiatri sembrano essere orientate a chiedere un rinvio, con il pretesto di una maggiore partecipazione democratica ai processi decisionali dell'Ente.

Dott. Emilio Nuzzolese

Sul punto Emilio Nuzzolese, vice presidente vicario dell'Associazione AndiamoinOrdine, commenta: "la nostra associazione è vicina a medici e infermieri che in questo delicato momento stanno lavorando senza sosta per la salute di tutti noi. Abbiamo tradotto concretamente la nostra vicinanza con un importante bonifico in favore del Policlinico di Bari e del Welfare del Comune di Bari e abbiamo anche attivato una raccolta fondi dedicata all'emergenza Covid-19. Non è certo il momento migliore per pensare a candidature ed elezioni, tuttavia le prossime votazioni del nostro ente previdenziale saranno per la prima volta  telematiche. Quale migliore forma di democrazia partecipata, nella quale ogni iscritti potrà votare senza doversi spostare da casa. Al momento, però, il voto on line proposto non garantisce controlli e standard di sicurezza perché non potrà bastare il solo accesso al portale dell'ente con le proprie credenziali.." 

Nessuna perplessità, dunque, sempre che le procedure di voto on line rispettino i criteri di sicurezza telematica e controllo tipici dell'accesso ai servizi bancari di home banking. L'assenza di queste garanzie porterebbe inevitabilmente a ricorsi a danno dell'ente stesso.
E' crescente il malcontento della categoria dei liberi professionisti che in questo momento di pandemia avrebbero dovuto ricevere un bonus da parte dello stesso Ente, che invece sembra non arrivare. A questo si aggiungono le numerose critiche legate alle super indennità di carica dei dirigenti del consiglio di amministrazione, tanto inspiegabili quanto anacronistiche, anche se tutti i conti sono in regola.

Gli studi odontoiatrici sono praticamente chiusi dal 21 febbraio, con l'eccezione di trattamenti non differibili e le urgenze odontoiatriche. Un momento di grande difficoltà che sta coinvolgendo anche questa categoria libero professionale, considerati i costi fissi che devono sostenere gli odontoiatri e l'attività interrotta fino a data incerta. Senza contare i costi che si dovranno sostenere per ottemperare a quei nuovi protocolli di igienizzazione e sanificazione che si renderanno inevitabilmente necessari anche quando sarà superata l'emergenza da SARS-Cov2 per effetto di questo nuovo agente patogeno, le cui ricadute sono ancora difficilmente ipotizzabili.

Emilio Nuzzolese sostiene che "...in questo momento sarebbe più opportuno coordinare l'assistenza della sanità pubblica e privata. Tuttavia, l'incertezza può diventare l'occasione per un radicale cambiamento delle vere priorità soprattutto nella sanità, sia pubblica che privata, trasformandosi nell'opportunità di un rinnovamento di quelle rappresentanze apicali di categoria che hanno espresso tutto il loro potenziale e dovrebbero lasciare il passo a coloro che con coraggio e responsabilità sapranno mettere in 'quarantena' gli sprechi e realizzare più efficaci misure di ottimizzazione di tutte le risorse disponibili".