“E’ secondario il come e con quali strumenti – ha dichiarato il giovane sindaco di Biccari, Gianfilippo Mignogna - la priorità è quella di affrontare e risolvere i problemi delle nostre popolazioni offrendo un indirizzo di futuro che valorizzi l’enorme patrimonio rappresentato dai paesi dell’entroterra”. In questi giorni, il primo nucleo di sindaci provvederà ad allargare l’iniziativa agli altri primi cittadini dei Monti Dauni. L’obiettivo è quello di disegnare, in pochi ed essenziali punti, una proposta programmatica da sottoporre all’attenzione dei candidati governatori. Il loro progetto, tuttavia, va oltre il panorama delle prossime elezioni e mira a configurarsi come movimento d’opinione che intende coinvolgere da protagonisti tutte le comunità dell’entroterra pugliese, dalle aree interne del Gargano a quelle del Barese, senza trascurare i comuni periferici delle altre province. “Solo in provincia di Foggia – ha detto Ernesto Cicchetti, sindaco di Castelnuovo della Daunia – i 29 comuni dell’Appennino Dauno rappresentano un territorio che è il 10 per cento della superficie totale della Puglia, dove sono allocati il 30 per cento della produzione di energia da fonti rinnovabili e un terzo della risorsa idrica regionale. Siamo il polmone verde pugliese, l’avamposto della imprescindibile opera di difesa del suolo da cui discendono le possibilità presenti e future, per la Puglia, di innescare il circuito virtuoso dello sviluppo ecosostenibile”. “Se c’è squilibrio fra i territori – ha aggiunto Rino Lamarucciola, sindaco di Pietramontecorvino – non può esserci sviluppo. La Puglia ha sistemi territoriali molto diversi fra loro: diamo modo alle aree interne di integrare e moltiplicare le potenzialità dei grandi centri e delle località che affacciano sul mare. Non siamo un peso, costituiamo invece una risorsa che necessita solo di idee e di un po’ di coraggio per essere messa in moto”.

EntroTERRA, le piccole Comunità una grande risorsa

{affiliatetextads 1,,_plugin}Su circa 8100 comuni italiani, sono 5868 i centri con meno di 5mila abitanti. Questo significa che 72 municipi su 100 non raggiungono i 5mila residenti. Degli 8100 complessivi, 2834 sono quelli che non raggiungono i 3mila abitanti. In Puglia, i piccoli comuni sono 87 e, di questi, 38 si trovano in provincia di Foggia, un’area che detiene alcuni curiosi primati. E’ qui che si trova il paese meno popoloso della Puglia, Celle di San Vito, che conta 186 abitanti.  In Capitanata, c'è la vetta più alta della regione, il Monte Cornacchia. Sui Monti Dauni si arrampicano i paesi più alti della vecchia Apulia, Faeto e Monteleone. Ed è in questo ampio fazzoletto di terra, pari al 10 per cento dell’intera superficie regionale, che albergano le specie animali e vegetali più selvatiche e preziose: il lupo, il cinghiale, la volpe, il falco popolano aree boschive ricche di sorgenti, funghi, tartufi, erbe spontanee e officinali. Un immenso patrimonio ambientale che convive con la più imponente concentrazione di impianti per la produzione dell’energia eolica. Ai 29 paesi dei Monti Dauni, inoltre, la Puglia deve un altro primato che sa di eccellenza: sui 6 comuni a cui il Touring Club Italiano ha riconosciuto la “Bandiera Arancione”, marchio di qualità turistico ambientale, quattro si trovano sulle alture della Capitanata: Alberona, Orsara di Puglia, Pietramontecorvino e Sant’Agata di Puglia. Sui 9 comuni della Puglia cui l’Anci ha conferito il riconoscimento di “Borghi più belli d’Italia” sono 4 i paesi dell’Appennino Dauno. Nell’uno e nell’altro caso, quei riconoscimenti rappresentano l’evidenza di un patrimonio paesaggistico, archeologico e culturale di grandissimo valore e dall’alto potenziale di sviluppo. Dal settore delle energie rinnovabili al comparto turistico e agroalimentare, l’entroterra Foggiano è un giacimento.

 

 

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