A promuovere l’iniziativa è la presidente della cooperativa Gea, Grazia Vulpis, che spiega: «Il servizio pubblico può fare molto ma non può fare tutto. Con “Gea for Family” abbiamo pensato di fare una proposta alla comunità barese: uno spazio dove si possa intervenire sui conflitti relazionali prima che degenerino in situazioni irrecuperabili, peggio ancora se caratterizzate da episodi di violenza». Un centro che a tutto tondo, grazie alle diverse competenze apportate da professionisti, accompagni le famiglie in un percorso sicuro. «Serve una rete completa di operatori specializzati in diversi ambiti per essere davvero efficaci. Penso a psicologi, educatori, avvocati, mediatori familiari, coordinatori genitoriali solo per citarne alcuni, nell’ottica di un sostegno reale alle persone per una società più solidale e inclusiva».

Katia Di Cagno mette in guardia: «Il Diritto, nazionale e internazionale, impone giustamente la massima attenzione e centralità al minore. Allora, ben vengano occasioni di incontro e di confronto e che ci siano spazi a disposizione delle persone, luoghi di libertà dove monitorare anche le evoluzioni delle relazioni personali, con l’unico fine di risolvere i conflitti, soprattutto con il ricorso alla mediazione familiare».

Dino Abbrescia rivela le ragioni della sua partecipazione all’iniziativa: «Le persone sono complesse e, di conseguenza, le relazioni sono complicate. Tutti abbiamo mille momenti di difficoltà nel corso della nostra vita ed è bello sapere di poter contare su qualcuno che ne capisce e che è disposto ad aiutarti».