“Non dimentichiamo che l’edilizia, soprattutto nel nostro territorio, è uno dei settori maggiormente trainanti l’economia salentina. Bloccarlo significherebbe non solo chiudere le imprese, ma anche mettere in crisi intere famiglie che lavorano in questo settore”, evidenzia il Presidente ANCE Lecce, Valentino Nicolì.

Spero che si tratti di un errore. Non posso credere che il Governo pensi di fermare il processo di acquisto dei crediti da parte delle Regioni senza prima aver individuato una soluzione strutturale che eviti il tracollo”, richiama la Brancaccio. “E’ da ottobre che aspettiamo di capire come si pensa di risolvere una situazione che è diventata drammatica: non ci rendiamo conto delle conseguenze devastanti sul piano economico sociale di una decisione del genere”.

Una notizia che ha colto di sorpresa tutto il sistema Ance già in allarme per il protrarsi di una situazione di stallo che sta mettendo in ginocchio l’economia di interi territori visto il coinvolgimento di tutta la filiera dell’edilizia motore insostituibile del mercato interno.

“Vietare l’acquisto dei crediti fiscali da parte degli enti pubblici, vorrà dire porre fine anche alla riqualificazione del patrimonio edilizio, considerando che i Bonus fiscali sono stati decisivi per l’efficientamento energetico di molti edifici”, afferma Nicolì.

Senza un segnale immediato da parte del Governo su una soluzione concreta e strutturale per sbloccare i crediti rischiamo una reazione dura da parte di cittadini e imprese disperati. Abbiamo il dovere di dare risposte e di individuare una soluzione. Come Ance ci siamo già fatti carico insieme ad Abi di individuare un’efficace via d’uscita compatibile anche con la recente pronuncia di Eurostat. Dobbiamo intervenire: non c’è più tempo”, conclude la Brancaccio.