«Il disco è nato nel giorno del mio incidente alla mano di due anni fa – ha confessato – Mi chiamò Lorenzo Jovanotti per confortarmi, ero giù di morale e lui ebbe parole che mi fecero bene; poi mi propose la canzone “L’allegria” e da lì è nata una collaborazione speciale, a fare concerti con lui, abbiamo anche cantato con Fiorello insieme. Ci sono canzoni “Stasera gioco in casa” che mi ricorda Bologna e i suoi viali, una ballata che sento adatta alla mia identità di interprete».

Questo disco arriva dopo la partecipazione come conduttore, al fianco di Amadeus, del recente festival di Sanremo, e a 5 anni di distanza dall’ultimo progetto "D'amore d'autore"; “Evviva!” è un viaggio in otto canzoni nel presente di un artista unico, con quattro tra i suoi più recenti successi “Apri tutte le porte”, “La ola”, “L’allegria”, “Fatti rimandare dalla mamma a prendere il latte (feat. Sangiovanni) ad alternarsi ad altrettanti brani inediti, tutti da scoprire, “Evviva!” (feat. Jovanotti), “Anna della porta accanto”, “Un milione di piccole tempeste” e “Stasera gioco in casa”.

«Tanta famiglia nel disco? – si è domandato – “Anna della porta accanto” è casuale, forse un sogno ma mia moglie è con me? “Fatti rimandare dalla mamma a prendere il latte” la cantano tutti, però questa canzone mi stava addosso, l’avevo tolta dai concerti ma ho dovuta rimetterla a grande richiesta».

“Evviva!” rinsalda e irrobustisce il legame di stima e di grande affetto con Lorenzo Jovanotti, che torna a mettere l’inconfondibile penna e le sue melodie al servizio dell’“eterno ragazzo” di Monghidoro e si supera duettando con lui nella trascinante canzone in apertura che dà il titolo all’album.

«Il mio compito è cantare delle belle canzoni, fare sorridere le persone che ascoltano – ha apostrofato – Mandare dei messaggi non lo so se può essere demandato ad un artista; quando cantavo “C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones” c’era il riferimento alla guerra del Vietnam, ci fu una interrogazione parlamentare, fu censurata dalla Rai: messaggi forse c’è qualcuno che li sa dare, preferisco avere rapporto con gli altri, essere generoso, educare un figlio».

Il tour di Gianni Morandi è la nuova avvincente corsa per raggiungere e riabbracciare il suo affezionato pubblico nei principali palazzi dello sport italiani, in partenza il 10 marzo.

Per questo tour il cantante ha pensato a una speciale scaletta, un concentrato di vitalità e potenza che mescola le tracce incluse in questo nuovo album e i grandi classici del suo repertorio, affiancato on stage da una formidabile band di 13 elementi diretta dal maestro Luca Colombo, alle chitarre con Michele Quaini, Ricky Quagliato alla batteria, Ambrogio Frigerio al trombone, Paola Zadra al basso, Maurizio Campo al pianoforte, Michele Lombardi alle tastiere, Camilla Rolando alla tromba, Nicholas Lecchi al sax, Daniele Leucci alle percussioni, Silvia Olari, Roberto Tiranti e Alessandra Kidra ai cori.

Questo album è un valore aggiunto ad un progetto che sa esaltare le caleidoscopiche doti di Morandi, dove brani uptempo e dal piglio trascinante come “L’allegria” e “Apri tutte le porte” (già disco di platino) fanno il paio con tracce dalle atmosfere ora intimiste come “Un milione di piccole tempeste”, ora dolci e sognanti in “Stasera gioco in casa”.

Se variegata è la tavolozza delle sonorità e dei registri interpretativi, uno e immutato resta lo spirito fresco e spontaneo di Gianni Morandi, con un occhio sempre attento ai giovani. Non a caso canta con uno degli artisti simbolo della Generazione Z, Sangiovanni, in “Fatti rimandare dalla mamma a prendere il latte”, la versione 2.0 della hit senza tempo, per i 60 anni dalla sua pubblicazione.

“Evviva!” è disponibile nei formati cd e vinile.

Morandi si è anche soffermato sui gemelli Battisti e Dalla per l’anniversario dei loro 80 anni dalla nascita di oggi e domani.

«Battisti mi mandò una canzone, l’ascoltai, ma era un mondo un po’ diverso dal mio, non la feci e lui mi disse che se la cantava lui – ha osservato – Avevo un buon rapporto con lui, abbiamo fatto anche un Cantagiro insieme, lui con “Balla Linda” e io con “Chimera”. Non ho mai capito perché decise di smettere, io non riuscirei a farlo ma posso anche capirlo, come anche Mina che non ce la feceva più sotto i riflettori».

«Ci siamo conosciuto nel 1963 con Dalla – ha rivelato – Abbiamo fatto concerti insieme, anche un disco: lui suonava il clarinetto e Gino Paoli lo fece diventare un cantante; abbiamo anche fatto un Cantagiro insieme dove lui era ultimo, poi dopo dieci anni si rivoltò la matassa e lui era primo».