«La riforestazione, anche nelle aree dove l’ulivo non è una coltura resa obbligatoria dai piani paesaggistici, non rappresenta la sola soluzione per la ricostituzione del patrimonio arboreo distrutto da Xylella – ha aggiunto Sicolo – Assume più una importanza ambientale e paesaggistica ma non agricola, considerato che migliaia di aziende agricole, che a causa della Xylella hanno perso tutto, devono riprendere a fare reddito al più presto e con colture agrarie redditizie, anche diverse dell’olivo».

«Scaricare, poi, le responsabilità sulla gestione della emergenza Xylella solo alla Unione Europea e al Governo, a 10 anni dalla individuazione dei primi focolai del batterio, è davvero poco realistico, se si considera invece che solo negli ultimi due anni la gestione della fitopatia è stata affrontata con più efficacia ed attenzione da parte dell’Assessorato regionale all’agricoltura – ha continuato il presidente regionale di CIA Puglia – È vero che le responsabilità sui ritardi di atti e azioni sono addebitabili alla burocrazia e quindi anche alla Regione, al Governo e alla Unione Europea, quest’ultima anche responsabile di non aver attuato controlli adeguati alle frontiere relativamente all’ingresso di materiale vegetale da altri paesi del Mondo. Ma è anche vero che alcuni esponenti istituzionali regionali, negli anni successivi ai ritrovamenti dei primi focolai, hanno preferito dare credito a santoni e pseudo ambientalisti che tanto danno hanno arrecato alla Puglia con le loro teorie surreali e non corrispondenti a quanto, invece, sosteneva e sostiene la scienza, che rimane l’unica a cui dobbiamo fare riferimento».

«Come hanno (sempre alcuni autorevoli esponenti della politica regionale) dato credito ad azioni giudiziarie che a nulla hanno portato se non ad una archiviazione, dopo anni di mortificazioni a carico di rappresentanti di istituzioni dello Stato e della comunità scientifica – ha ricordato ancora Gennaro Sicolo – In tema di responsabilità confidiamo nella neo istituita commissione di inchiesta parlamentare sulla Xylella che ci auguriamo possa portare alla luce tutto quello che è successo. Noi abbiamo sempre sostenuto che la Xylella non avrebbe atteso i tempi della politica, della burocrazia e della giustizia. E non ci eravamo sbagliati».

«Proprio a proposito di burocrazia. Parlare di regolarità e puntualità nelle eradicazioni e nella erogazione dei fondi, come sostiene il Governatore Emiliano, è davvero poco rispondente alla realtà – ha evidenziato Sicolo – E vi spiego perché. Solo un mese fa, ad esempio, Arif (l’Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali) ha proceduto alla eradicazione di piante che erano state individuate infette e da estirpare con determine regionali del lontano 2021, nonostante i proprietari non avessero manifestato alcuna opposizione. Sempre relativamente alle eradicazioni, vi sono proprietari che nel 2021 hanno proceduto alla estirpazione volontaria di alberi, agevolando quindi anche il lavoro di Arif e rispondendo alle prescrizioni regionali nei tempi dovuti, ma sono ancora in attesa di ricevere i relativi contributi regionali previsti per far fronte alle ingenti spese sopportate per le eradicazioni».

«Sulla Xylella e sui ritardi del piano di rigenerazione e contrasto, relativamente ai fondi previsti dall’art. 9 del “Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia” (un provvedimento varato nel 2019), ovvero interventi compensativi di sostegno al reddito per le imprese agricole a causa di eventi calamitosi della cui istruttoria se ne sta occupando l’Arif, sono stati parzialmente erogati nei mesi scorsi solo quelli relativi all’annualità 2018, mentre per le annualità 2019 e 2020 ancora non risulta avviata alcuna istruttoria – ha puntualizzato Gennaro Sicolo – Anche relativamente alla erogazione dei fondi previsti dall’art. 6 dello stesso “Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia”, ovvero i fondi destinati al reimpianto nelle aree infette, si registrano ritardi abissali di anni dovuti sia alle istruttorie lente e tardive eseguite da Arif ma anche alle lungaggini della burocrazia di altri enti statali e regionali. Questa è la situazione reale».

«Ecco perché riteniamo indispensabile la nomina di un commissario o comunque di una autorità con poteri speciali e risorse umane e finanziare adeguate – ha concluso il presidente regionale di CIA Puglia, Gennaro Sicolo – Come riteniamo indispensabile un incontro, che abbiamo già chiesto più volte da mesi, con il governatore Emiliano per fare un punto sulla situazione della Xylella e per parlare delle azioni future da intraprendere dopo 10 anni nei quali è successo di tutto, anche l’impensabile e l’inverosimile. Da parte nostra continueremo a fornire tutta la collaborazione alle istituzioni europee, governative e regionali e alla comunità scientifica come stiamo facendo ininterrottamente dall’autunno del 2013, per salvare quello che rimane della olivicoltura pugliese e la intera olivicoltura nazionale».