"La storia del trapianto di un dente risale agli antichi egizi, ma è una tecnica che può avere alcune indicazioni anche oggi, anche se non è una prima scelta rispetto all'implantologia".
Negli anni '50 venne introdotta anche la tecnica dell'autotrapianto, cioè l'estrazione di un dente con le sue radici dalla bocca di un paziente e spostamento in un posto diverso della sua stessa bocca. Tipico il caso dell'estrazione di un dente del giudizio inferiore integro, e successivo posizionamento nel posto del primo molare inferiore estratto contestualmente perché irrecuperabile per carie. 

"Il reimpianto di un dente è quanto eseguiamo nei casi di un trauma dentario in un paziente adolescente - aggiunge Nuzzolese - quando il dente è stato avulso ma conversato in modo idoneo a non farlo seccare e senza contaminazioni. Se il tempo trascorso dall'alvusione al reimpianto sarà stato contenuto, il dente potrà essere riposizionato nel suo alveolo fino anche a prevedere di continuare il suo sviluppo".

Il reimpianto dentario richiede abilità tecniche per selezionare il caso appropriato. La riuscita dipende dal tempo in cui il dente è conservato fuori dell'alveolo e dalle modalità di estrazione del dente senza traumi chirurgici, ma "è una tecnica che merita di esser meglio conosciuta, sia dai colleghi che dai pazienti, che potrebbero trovarla irrealizzabile solo perché mai sentita prima".
L'estrazione di un dente, la sua cura e il posizionamento nel suo alveolo rappresenta dunque un'opzione nel panorama odontoiatrico che può avere alcune indicazioni e può anche rappresentare una scelta vantaggiosa.

(*) Nuzzolese E, et el. Intentional dental reimplantation: a case report. J Contemp Dent Pract. 2004 Aug 15;5(3):121-30.
Nota. Il dott. Emilio Nuzzolese è iscritto all'Albo degli Odontoiatri (n. 885) - Ordine dei Medici di Bari.