Famiglie senza confini adulti, infatti, è un’opportunità per chiunque di far parte di una comunità, di fornire il proprio contributo, in termini di tempo e impegno sociale, per il bene comune e di farlo concretamente.

Il servizio permette di rispondere al bisogno sociale e sociopsicologico di cittadini e cittadine vulnerabili e in situazione di solitudine, creando relazioni e legami significativi tra persone, comunitarie ed extracomunitarie, al fine di favorire un reale percorso di inclusione sociale e comunitaria.

Grazia Vulpis, educatrice e presidente della cooperativa Gea, approfondisce le modalità del progetto: “L’obiettivo è costruire una rete di cittadinanza attiva, ampliando le occasioni di incontro e i momenti di convivialità, come faremo giovedì sera. La condivisione e il confronto interculturale, attraverso la conoscenza di nuclei familiari, consentono a coppie, adulti e giovani adulti, che intendono partecipare a questa esperienza, di sentirsi parte attiva di una comunità donando il proprio tempo e condividendo le proprie storie”.

Un progetto fondato sulle competenze di diverse figure professionali presenti lungo l’intero percorso, sin dalla presa in carico del caso. Conclude Vulpis: “La partecipazione sarà sempre accompagnata dall’equipe del progetto e la presa in carico fra le parti coinvolte sarà temporanea e basata sulla disponibilità di tempi e spazi di ciascun attore in gioco”.

"Il programma Famiglie senza confini – aggiunge l’assessora Francesca Bottalico - rappresenta una scelta politica, sociale e culturale che fonda le sue radici sul concetto di welfare di comunità, sussidiarietà orizzontale e sulla centralità delle persone e delle relazioni come strumento privilegiato per favorire processi inclusivi tra persone, fragilità e comunità, in un'ottica generativa e solidale. Un approccio - conclude - che ha accompagnato tutte le politiche sociali di questi ultimi anni a Bari e sul quale vogliamo continuare ad investire".