Pulita la tracina dalle interiora possiamo far bollire i pomodorini per spellarli e creare così un bel ragù. Una volta spellati e ridotti in pezzettini procediamo a ricoprire il tegame di olio d'oliva senza eccedere, acqua quanto basta (preferisco non soffriggere troppo e appesantire così il sugo rendendo artificioso il sapore del pesce), uno spicchietto di aglio (anche qui è bene non esagerare), il ragù di pomodorini. Facciamo riscaldare qualche minuto e aggiungiamo la tracina. Saliamo quanto basta.

Facciamo cuocere a fuoco lento (ci vuole pazienza in cucina) per una ventina di minuti stanto attenti a non bruciare il sughetto. Rosolata la tracina possiamo decidere a questo punto di lasciarla intera ovvero sfilettarla e unire il pesce al sughetto stando attenti alle spine.

La seconda opzione è quella che preferisco; è vero che non si ha l'impatto psicologico di mangiare il pesce nella sua "interezza" però vi garantisco che il sughetto acquisterà ben altra consistenza e sapore.

Decisa la strada da prendere, facciamo cuocere ancora qualche minuto aggiungendo acqua se serve fino a creare un bel sughetto corposo. Terminata la cottura aggiungiamo sul sugo ancora caldo olio quanto basta. Intanto facciamo cuocere la pasta che preferiamo.

Cotta la pasta e pronto il sugo, manteghiamo tutto assieme. Per finire decoriamo con un po di prezzemolo finemente tritato, a seconda dei gusti possiamo anche aggiungere un pizzico di pepe o una punta di peperoncino.