Il colpo di scena fa esultare il centrosinistra: «La maggioranza si sta decomponendo», il commento di Francesco Rutelli. Sono i primi effetti dello scontento che c’è nel centrodestra, dopo le polemiche degli esclusi dalla giunta Polverini.

E aria di burrasca si è respirata anche nel coordinamento romano del Pdl di ieri mattina. Luca Gramazio, figlio di Domenico, ha affrontato il coordinatore romano Gianni Sammarco: «Perché non ti sei presentato già dimissionario a questa riunione? Era il minimo che potessi fare». Un altro fuori di sé è l’azzurro Stefano De Lillo, che avrebbe voluto nella squadra Nicola Palombi: «Qua, ormai, se non sei amico di Sammarco o di Pallone (Alfredo, vicecoordinatore regionale Pdl, ndr) non entri in giunta...». C’è un aggravante, secondo i «ribelli»: «Tutto questo, poi, per prendere deleghe di seconda fascia. Quelle più importanti sono finite tutte ad An... Questa è giunta dei portaborse». De Lillo se l’è presa anche con Pino Cangemi, ex parà della Folgore che è stato in missione anche in Somalia, neo assessore agli Enti locali e alla sicurezza: «Tu— gli ha detto De Lillo— non avevi bisogno di essere premiato: ti hanno già messo nel cda dell’Ama». «Ma io ho fatto un passo indietro per il partito...», la replica di Cangemi.

{affiliatetextads 1,,_plugin}Presente alla riunione, Maurizio Gasparri: «Io commissario romano del partito? Resto capogruppo al Senato. Ma mi occuperò più da vicino della vita cittadina, dopo il caos liste. Anzi, la prossima volta le presento io...». Gasparri ha cercato di fare da paciere: «Gli esclusi possono essere valorizzati». In sala, anche Alfredo Milioni: «Sono il Primo Greganti (il compagno «G» del Pci-Pds sotto Tangentopoli, ndr) del Pdl...», la sua battuta. Sammarco ha evitato che prendessero la parola i «dissidenti» del Campidoglio, che oggi parleranno in una conferenza stampa: l’obiettivo, ora, è sfiduciare alcuni assessori del Comune. Nel mirino, Alfredo Antoniozzi (Casa) e Marco Corsini (Urbanistica). Come mai? «Sono stati scelti da un vertice che non rappresenta più il partito». Sammarco ha anche fatto sapere che «il Pdl sta cercando una sede unica». An e Fi, infatti, sono ancora separate, anche fisicamente: adesso si parla di un immobile vicino piazzale Flaminio. Ernesto Menicucci - Corriere della Sera