Paghiamo 500 euro al giorno per scarrozzare il ministro Brambilla
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Il retroscena del trattamento riservato alla ex “favorita” del prPemier emerge solo grazie a una multa e al relativo ricorso presentato dal proprietario di un concessionario d’auto di Milano. La contravvenzione è stata elevata nel capoluogo lombardo alle 23:38 in corso Indipendenza all’incrocio con via Fratelli Bronzetti. Il conducente dell’auto, autista di una lussuosa Mercedes, non si ferma a un semaforo rosso e scatta immancabilmente la rilevazione dell’impianto automatico. Una bella foto, insomma (che pubblichiamo sopra). La multa da 150 euro arriva al concessionario poco dopo e qui si pone il problema: la pago e sto zitto perché l’autista è mio e perché in ballo c’è una commessa importante? O chiamo il ministro e la faccio pagare a lei? Insomma come uscire da sto’ guaio? L’amministratore unico della società non ha dubbi: a volere quel servizio è stata niente meno che la Prefettura di Lecco per accompagnare l’onorevole a Milano nel pieno delle sue prerogative istituzionali.
E allora, ecco il ricorso al Prefetto di Milano. «Il sottoscritto chiede all’Ill.mo Sig Prefetto del Comune di Milano di annullare il verbale n. (…) in quanto la predetta vettura è adibita ad uso dell’On. Michela Vittoria Brambilla». Al ricorso il titolare del concessionario allega anche copia del contratto di servizio, che chiarisce ulteriormente la natura e il valore economico della commessa, e la regolare fattura emessa nel giorno della multa. Il primo documento è interessante perché suona beffardo perfino nei termini usati dal Prefetto di Lecco per chiedere una vettura a nolo: «A seguito della richiesta della Presidenza del Consiglio dei Ministri, si prega di voler mettere a disposizione un’auto con autista, per spostamenti legati all’esercizio dell’attività istituzionale del Sottosegretario di Stato On. Michela Vittoria Brambilla. L’auto, comoda, spaziosa, dovrà essere a sua disposizione con le seguenti modalità». Segue l’indicazione del tragitto Caloziocorte (dove abita la Brambilla) e Milano. In tutto 80 chilometri. Che al contribuente però sono costati una marea di soldi. Anche perché la richiesta del Prefetto si limitava a coprire in modo specifico il tragitto Calolziocorte-Milano, ma l’auto veniva usata sicuramente per percorrere altre distanze. Nel giorno della multa, la fattura riporta chiaramente i chilometri totali percorsi in un giorno: 311. E la benzina? Sorvoliamo che è meglio. L’interessata, raggiunte le sue segretarie particolari, non ha voluto commentare.
Scritto da: Thomas MacKinson - \n // -->