Pare vicina all’epilogo, ad un triste epilogo, la tragicommedia, il grottesco psicodramma, di cui è stato protagonista in queste settimane il PD pugliese. La scelta (pare) definitiva sembra essere quella di sacrificare la stagione dell’alternativa in Puglia, o anche una possibilità di vittoria del centro-sinistra, a una svolta moderata e neocentrista, all’asse PD-Udc: non a caso le prime esternazioni del candidato Boccia, con singolare mandato auto-esplorativo, già alludono ad una logica familistica e ad una equidistanza lavoro-impresa

"L'obiettivo prioritario unanimemente condiviso e' assicurare il successo alla coalizione di centro sinistra per il governo della Regione" manifestando "unanimemente la volonta' di proseguire nella loro consultazione collegiale per ulteriori approfondimenti volti alla ricerca della soluzione possibile con le altre forze del centro sinistra". Al termine di una riunione collegiale le segreterie regionali della Puglia di PSI, Rifondazione Comunista, PdCI, Verdi e Movimento dei Radicali indicano "la inderogabile e prioritaria necessita' di operare perche' al centro dei comportamenti individuali e collettivi sia riportata una rinnovata cultura politica e di governo, sicche' la democrazia politica sconfigga ogni velleita' di plebiscitarismo e le manifestazioni di esasperata personalizzazione a scapito delle idee e dei programmi condivisi".

Chi vi scrive non aveva mai pensato, così come riportavano alcuni giornali, che in Puglia l'accordo udc e pdl fosse cosa fatta. Tutto questo per svariati motivi che non sto certo qui ad elencare. Quello che è importante capire ora è l'evoluzione politica della faccenda. Era chiaro il volere di Boccia di porsi a capo di una coalizione di centro-sinistra e di prendersi la rivincita su Vendola tramite il gioco di potere senza il passaggio dagli elettori. Era chiaro che D'Alema e Casini volevano far fuori Vendola per porsi come figure che "contano" nella Puglia attuale. Era chiaro che viste le alleanze oramai in tutta la Puglia Pd e Udc non potevano andare separati in tutta la Regione, pena lo sfascio totale...

Si sa che in Italia la schiena dritta in politica non è cosa di tutti, ma in Puglia ne stiamo veramente vedendo delle belle. Partiamo da Casini che in perfetto stile democristiano sta un po dove gli pare. Detto con parole meno eufemistiche, sta là dove c'è maggiore chance di successo. In Liguria a sinistra, nella Basilicata pure (pensate un po, come se la sinistra in Basilicata avesse bisogno di Casini), mi sa pure nelle Marche mentre dovrebbe stare a destra in Lombardia, in Puglia mentre nel Lazio sta ancora valutando con chi andare...