{affiliatetextads 1,,_plugin}La spedizione - "Non ho trascorso una bella nottata perché giovani del Pdl hanno pensato bene di venire a molestare il Presidente della Regione a casa sua immaginando che un'abitazione privata possa essere una specie di protesi della lotta politica", ha detto Vendola. "E' stata una nottata antipatica e alcuni giovani sono stati identificati dalle forze dell'ordine. Ognuno ha il diritto al sonno e nello spavento notturno sono anche caduto per le scale e per questo mi vedete così claudicante. Ho scelto di vivere nel centro storico del mio paese di fronte al mercato, e non in una villa residenziale separata dla popolo - ha concluso - e penso che continuerò così. Spero che i giovani del Pdl abbiano motivo di imparare le regole della lotta politica". "E' stata una notte da incubo, ho avuto paura, ho pensato che fosse accaduto qualcosa a mia madre", ha spiegato il governatore ai giornalisti. "Dal video citofono, alle tre di notte, ho visto delle ombre, battevano i pugni contro il portone, sputavano, lanciavano volantini con scritte contro di me". "Poi - ha aggiunto - ho preso il telefonino e ho chiamato le forze dell'ordine; stavo scendendo le scale di casa di corsa, agitato per quello che stava avvenendo, e sono caduto facendomi male ad una gamba". Il presidente della Regione Puglia in giornata, non appena i suoi impegni lo consentiranno, si sottoporrà a visita medica.

GUARDA Vendola dolorante dopo la caduta

Le indagini - Per identificare il gruppo di militanti politici sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Molfetta, chiamati dal governatore. I militari, giunti sul posto, hanno sorpreso un gruppetto composto da quattro ragazzi mentre attaccava alcuni manifesti formato A4 sui muri della zona, dopo essere andati sotto casa del governatore e aver picchiato forte contro il portone. Sui volantini la protesta dei militanti di centro-destra contro i tagli alla sanità pugliese. "Vendola non ha mantenuto la promessa di riaprire il reparto di ginecologia nell’ospedale di Terlizzi chiuso nel 2006" hanno spiegato i ragazzi. I quattro ventenni, tutti incensurati, studenti universitari, sono stati identificati dai carabinieri e hanno ammesso di aver bussato alla porta del presidente. Secondo i carabinieri non sarebbero iscritti al partito, ma sicuramente simpatizzanti. Vendola potrà decidere se sporgere denuncia per molestie e disturbo della quiete.

{affiliatetextads 2,,_plugin}Le reazioni - "Esprimo vicinanza e solidarietà a Nichi e provo sdegno per quel che è accaduto. Si indaghi per capire".  Così Enrico Letta, vicesegretario del Partito Democratico, sui fatti della notte. Solidarietà anche dal presidente della Provincia di Bari e dell'Upi di Puglia, Francesco Schittulli (Pdl): "Ogni espressione di violenza, anche se verbale, non trova giustificazione alcuna all'interno e fuori delle logiche civili della politica e, quanto accaduto, è un atto del tutto deprecabile e ingiustificato". Rocco Palese, capogruppo Pdl alla Regione Puglia, coglie l'occasione per invitare "tutti indistintamente ad abbassare i toni", augurandosi "che non vengano costruiti teoremi o film così in voga in questi ultimi tempi". Palese non sarà presente alla conferenza stampa che i giovani Pdl terranno stasera a Bari, nella sede regionale del Partito, per rispondere alle accuse mosse da Vendola. Polemico Maurizio Gasparri, che nel sottolineare "l'indadeguatezza della sinistra italiana" parla oggi di "teatrale vittimismo di Vendola". Ma a colpire è la dichiarazione del giovane padano Pinti.

(C) Repubblica.it - http://bari.repubblica.it/cronaca/2010/12/30/news/raid_nella_notte_a_casa_di_vendola_identificato_gruppo_di_giovani_del_pdl-10707891/?ref=HREC1-1