Questo perché ho continuato a sostenere che a Taranto si dovessero svolgere le elezioni primarie per scegliere il candidato sindaco del centrosinistra. Negate dai vertici di alcune minoritarie forze politiche dello schieramento e solo debolmente sostenute dal PD. Purtroppo, anche da questa vicenda emerge che le scelte del Partito Democratico ionico riflettono plasticamente il tatticismo di coloro i quali sembrano anteporre le proprie personali ambizioni politiche al bene collettivo.

E così accade che un gruppo ristretto di persone decida di allinearsi agli “equilibri di coalizione” e ai diktat baresi, magari leggendo unicamente i dati di un sondaggio, mortificando e rinnegando le libere e legittime determinazioni dell’assemblea comunale del Pd che aveva chiesto lo svolgimento delle primarie per l’individuazione del candidato sindaco di Taranto (votando nel rispetto delle Statuto, poi letteralmente “violentato”). A chi fa strumentalmente rilevare che gli altri partiti della coalizione non avevano proposto alcun candidato, vorrei sommessamente ricordare il valore delle dichiarazioni pubbliche rese da numerosi e qualificati esponenti dei nostri principali alleati, che non solo guardano con interesse all’appuntamento di domenica prossima ma, in alcuni casi, si dicono anche pronti a collaborare per un nuovo progetto di città.

Ma soprattutto, caro segretario, è mancato in queste settimane un confronto serrato sui programmi e sul futuro di Taranto mentre non è stato ancora tracciato un bilancio sereno e alla luce del sole dei cinque anni di amministrazione comunale uscente. Da molte parti - e rilevo semplicemente un dato di cronaca - si registrano dissensi e bocciature sull’attività del sindaco uscente e della sua intera amministrazione, sostenuta da metà consiliatura anche dal PD e della quale per un certo periodo ho anche fatto parte. Come sanno coloro che seguono la politica ionica, ho provato ad offrire il mio contributo ma senza cedere al leaderismo, ho servito con onestà e trasparenza la mia comunità ma senza mai rinunciare ad esercitare il mio spirito critico ed a battermi per i nostri valori e programmi, anche mettendo (consapevolmente) a rischio la “poltrona” di consigliere comunale e di assessore. E quando sono stato allontanato malamente dall’amministrazione, con atto unilaterale del sindaco, senza uno straccio di motivo comprensibile, mi ha molto addolorato che il mio partito, la mia comunità politica, non ha saputo reagire adeguatamente, dimostrando grande debolezza ed indeterminatezza.

Ma se questo aspetto attiene ai comportamenti individuali, è del destino politico della mia città che mi interessa discutere con il coinvolgimento dei cittadini, dei quali spero partecipino numerosi alle primarie di domenica prossima. Su questo terreno, a Taranto, si è costituito un Comitato delle primarie, composto da “volontari della democrazia” che ha svolto egregiamente il suo compito e per questo ringrazio di cuore tutti i protagonisti di questa splendida avventura politica ed umana. Mi dispiace che in questa battaglia di democrazia e partecipazione sia assente il PD, in contrasto con tutti i suoi valori costitutivi.

Aggiungo che in questi giorni leggo di “epurazioni” per il sottoscritto e per gli amici e i compagni che insieme a me hanno condiviso questo percorso. Non so cosa accadrà lunedì prossimo né mi sento di fare previsioni. So solo che in queste settimane abbiamo chiamato a raccolta militanti e simpatizzanti, esponenti della società civile e del mondo dell’associazionismo per parlare di cose concrete della città, della vita delle persone: dal piano urbanistico alla questione più importante che interessa i tarantini e cioè la lotta all’inquinamento, dallo sviluppo della portualità alle opportunità di lavoro da offrire ai nostri giovani, dalla necessità di dotare le nostre periferie dei servizi primari di acqua, luce e gas alle proposte per valorizzare il nostro immenso patrimonio storico e paesaggistico. Partecipo quindi alle primarie con animo sereno, nella convinzione di essere rimasto fedele - per usare le parole di Enrico Berlinguer - agli ideali della mia giovinezza. Taranto 3 marzo 2012. Dante Capriulo