Nel caso, ad esempio, dei Comuni della provincia di Foggia colpiti dal terremoto, “il Governo pretende che entro la fine di questo mese i pochissimi dipendenti degli Uffici tecnici comunali chiudano centinaia di pratiche aperte, decine di cantieri in corso d’opera e i molti altri che ancora devono essere avviati – prosegue Bordo – E’ materialmente impossibile, anche perché la sospensione dello Stato di criticità dal 1° gennaio a qualche giorno fa ha bloccato tutte le procedure che ora vanno riattivate.

Sono anni che chiedo l’adozione di una legge ordinaria dello Stato che risolva questi problemi, stabilendo regole chiare ed efficaci in ordine ai finanziamenti ed alle deroghe normative da applicare per garantire la velocizzazione delle procedure.

Tra qualche mese saranno trascorsi 10 anni da quei terribili e dolorosi momenti. E’ inconcepibile che a distanza di così tanto tempo i cittadini di quei Comuni non possano rientrare in possesso delle loro case, le strade di quei paesi siano ancora piene di puntelli e ponteggi, le Amministrazioni comunali non abbiano certezze finanziarie – conclude Michele Bordo – Almeno queste ferite devono rimarginarsi”.