Chiuse le urne, Vendola scalda i motori. Lanciando al Pd, che pure non l'ha appoggiato alle primarie, un appello all'unità. Alla creazione di "un unico grande cantiere". "Penso che nessuno debba sentirsi sconfitto in questa storia. Ora il tema sarà quello di un compromesso tra le tante forze che si riconoscono a sinistra e coloro che vivono nel segno della cultura moderata. Non solo i centristi, ma anche quelle porzioni di ceto medio che oggi sentono i risultati e le promesse ingannevoli del centrodestra e del Pdl" dice il governatore.

Insomma, a un mese di distanza dalle regionali, la corsa è partita. Vendola, oggi, si gode il trionfo delle primarie. Esorcizzando "le ombre" che vedeva danzargli intorno. Evitando però di entrare in rotta di collisione con il Pd. E da Roma, il segretario democratico Pierluigi Bersani, prova a guardare al futuro: "Siamo determinatissimi a sostenerlo". Senza rinnegare la sceltra strategia dell'alleanza con i centristi: "Resta davanti a noi la proposta di favorire la convergenza di tutte le opposizioni in un percorso di alternativa alla destra". Quella stessa scelta che, a causa dell'ostilità dell'Udc al governatore uscente, ha trascinato il Pd nella ricerca di un candidato alternativo gradito a Casini e soci. Quel Boccia che, però, è stato spazzato via dal voto delle primarie. Portandosi dietro l'addio all'alleanza con l'Udc. "La linea di Vendola è stata scelta dal popolo della sinistra rispetto all'idea di un progetto riformista di centrosinistra" dice Casini. Annunciando il suo appoggio alla Poli Bortone.

{affiliatetextads 1,,_plugin}A Roma, nel frattempo, Bersani prova a ripartire. Se il vero sconfitto di queste primarie è D'Alema, principale regista di una partita finita male, Bersani non ne esce certo rafforzato. I messaggi che arrivano sono chiarissimi: "Quando il risultato è 73% per Vendola e 27% per Boccia - dice Pierluigi Castagnetti, deputato Pd - si capisce la distanza dei dirigenti". "Vendola ha impartito al nostro partito, e non a Boccia, una dura lezione che non può più essere ignorata  -  rincara il sindaco di Bari e presidente del Partito democratico della Puglia, Michele Emiliano - Anche la più razionale delle strategie politiche non può essere calata dall'alto e non può essere attuata ignorando i sentimenti di rispetto e di affetto delle persone nei confronti di quei pochi politici che nel bene e nel male sono sintonizzati con il senso comune". Vendola, invece, frena. Evita di lasciarsi trascinare dalla voglia di rivincita e lancia un appello all'unità: "Che cosa dico a D'Alema? Che è stato coraggioso indicando le primarie e che oggi siamo entrambi più forti". Replica dell'ex ministro: "Avverto anche io la mia parte di responsabilità.La necessità è ora quella di sostenere Vendola e, nello stesso tempo, fare in modo che il risultato di ieri non metta in discussione l'intesa con l'Ud". La campagna elettorale sarà il miglior modo per dare concretezza alle buone intenzioni.

Nel frattempo, anche il centrodestra, ha sciolto le riserve. Tramontata la candidature del mezzobusto televisivo Attilio Romita, il Pdl ha puntato su un amministratore locale: il capogruppo regionale Rocco Palese, 57 anni, medico chirurgo. L'Udc, invece, punta sulla Poli Bortone. Ieri una nota firmata da vari pugliesi parlamentari del Pdl, tra i quali il coordinatore regionale del partito Francesco Amoruso, aveva definito ''inaccettabile" la candidatura a governatore. Oggi l'appoggio dell'Udc. Con l'ex ministro che lancia una frecciata al Pdl: "E' prevalsa la prepotenza di qualcuno..".


Le altre regioni.
"In Campania e Calabria chiuderemo in questi giorni, mentre in Umbria spero che si possa arrivare ad una proposta unitaria". Così Bersani, durante la direzione del Pd sulle candidature. Bersani ha anche affermato in Umbria "è stato sbagliato non riconoscere il buongoverno per la Regione" la cui guida era di Rita Lorenzetti. E sulla Calabria e sulla possibilità delle primarie, fa capire qualcosa il governatore uscente Agazio Loiero: "Credo di sì. Domani, comunque, si saprà".

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