Dal 10 marzo, a Orsara comincerà la raccolta differenziata della frazione umida organica degli Rsu, i rifiuti solidi urbani. Per il momento, riguarderà le utenze non domestiche, vale a dire gli esercizi commerciali e delle ristorazione. Il Comune distribuirà le bio pattumiere e i sacchetti biodegradabili all’interno dei quali dovranno essere conferiti i resti degli alimenti, gli scarti di frutta, verdura, carne, pesce, gusci di crostacei, uova e prodotti caseari. La raccolta della frazione umida, inoltre, comprenderà anche fondi di the, caffè, filtri di bevande, cenere. Il progetto fa parte del piano di potenziamento della raccolta differenziata che, da molti mesi, riguarda già i Raee (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), gli ingombranti (mobili, materiali ferrosi e tessili), cartoni e imballaggi, il servizio di raccolta di indumenti, scarpe e accessori in disuso e, naturalmente, il recupero di vetro, carta e plastica.
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Mentre l’Europa si avvia verso il bando totale del commercio del tonno rosso, in via di estinzione e dunque da proteggere al pari di coralli o Panda, dalla Puglia arriva un’alternativa eco-sostenibile alla strage di questi animali. Per la prima volta al mondo, infatti, scienziati della facoltà di Veterinaria dell’Università di Bari, grazie ad un progetto di ricerca finanziato dalla Regione Puglia, sono riusciti a produrre milioni di uova e a far nascere in cattività tonni rossi. Un successo che, al termine del progetto durato tre anni (da fine 2006 a fine 2009) ha avuto eco in tutto il mondo, suscitando fermento nella comunità scientifica internazionale. E che ora, dopo la proroga di un anno della ricerca fissata così a fine 2010, potrebbe essere una soluzione, evitando così il bando totale proposto oggi dalla Commissione Ue. Il tonno rosso, come molti altri animali, non riesce a riprodursi in cattività perchè lo stress procurato dalla cattura e le condizioni di vita differenti rispetto a quelle naturali, arrestano il ciclo riproduttivo delle femmine.
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Dopo essere stato sfiorato dall’inchiesta sugli appalti del G8 alla Maddalena, il presidente della Regione potrebbe essere raggiunto da un avviso di garanzia. Insieme a Formigoni. Come da lui stesso rivelato. “Per tutto ciò che abbiamo fatto insieme probabilmente prenderemo un avviso di garanzia perché abbiamo voluto fare prima, presto e bene. Vuol dire che da ora in poi si rallenterà e magari la ricostruzione sarà più lenta”. A nulla vale il dietrofront successivo a questa dichiarazione, col quale Gianni Chiodi parlava di semplice “battuta”. Le affermazioni con le quali il presidente della Regione Abruzzo sembra voler mettere le mani avanti rispetto a possibili imminenti guai giudiziari non passano inosservate.
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Era prevedibile. Al momento del voto,il nucleare crea imbarazzo. Anche nel centrodestra, dove tuttisostengono la scelta di Scajola – Berlusconi di ripiombare neltunnel del nucleare, ma poi, dovendo chiedere i voti agli elettori,cominciano a nicchiare. E tocca sentire i primi distinguo.Nucleare sì, ma non nelle nostre regioni. E’ il caso di duecandidati d’eccellenza, Formigoni e Zaia. “In Lombardia –spiega Formigoni- siamo vicini all’autosufficienza quindinon c’é bisogno di centrali in questo momento”. Similmenteil ministro Zaia, candidato PDL per il Veneto, che promette che nellasua regione centrali nucleari non si faranno: "Il Veneto haoggi un bilancio energetico positivo, produce più energia di quantane compra”. Anche Polese, candidato del centrodestra in Puglia,si aggiunge al coro: favorevole al nucleare, ma la sua regione “giàcontribuisce in modo notevole alla produzione di energia e alfabbisogno energetico nazionale con centrali elettriche a Brindisi eTaranto. Non vi è quindi motivo né possibilità di realizzare unacentrale nucleare in Puglia”.
LECCE - La scelta di Nicola De Bartolomeo di sostenere Rocco Palese alle prossime elezioni regionali fa discutere. L’annuncio di ieri sera spacca, al di là delle prese di posizioni di facciata e degli applausi pubblici, il Pdl e inizia a creare malumori: un tecnico, esterno alla politica, che non sarà neanche candidato nelle liste, infatti, avrà l’ambito posto da vicepresidente, con buona pace dei partiti e delle correnti, che pensavano, nella logica di spartizione, di poter ambire a quel ruolo. Qualcuno nel Pdl inizia persino a pensare che l’accusa lanciata da Adriana Poli Bortone, ieri, e ribadita in mattinata, nella presentazione della propria candidatura al Cinema Massimo di Lecce, sul ruolo ormai nullo di An nel grande contenitore berlusconiano, sia tremendamente condivisibile: gli ex di An avevano pregustato l’assegnazione di quel posto ad un proprio esponente ed, invece, dovranno ripiegare la propria corsa sugli eventuali assessorati.
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