Prima tappa il 20 febbraio, Lecce per poi risalire la Puglia e giungere il 18 marzo a Torino. Ogni vagone un frammento di vita in 300 scatti e 35 postazioni video. Dal sogno americano al boom economico del dopoguerra, per poi arrivare all'ultima carrozza e scoprirsi terra di accoglienza verso il popolo albanese che nel 1991 ha visto nell'Italia il suo simbolo di libertà. Una splendida ed emozionate mostra multimediale, a cui hanno fatto un plauso nel corso dell'anteprima presso il primo binario della stazione di Lecce, l'assessore alla Solidarietà della Regione, Elena Gentile, il Presidente del Consiglio regionale, Pietro Pepe e il senatore Alberto Maritati.

{affiliatetextads 1,,_plugin}Un itinerario curato dal professor Vito Antonio Leuzzi, direttore dell'istituto pugliese per la storia dell'antifascismo e dell'Italia contemporanea, che con questa iniziativa si prefigge di restituire ai pugliesi il grande contributo dato alla società ed in particolar modo all'Italia del nord che nel dopoguerra ha visto nell'epoca del “miracolo economico” partire da sud a nord quattro milioni di contadini ed operai. Un viaggio che non mancherà di suscitare emozione soprattutto in chi ha lasciato la propria amata terra inseguendo un sogno, ma anche in chi è figlio di emigranti, nato magari a Milano o Torino, città quest'ultima che nel 61 vide arrivare 84.723 pugliesi. Altri tempi, anche se ad oggi il treno che porta da Lecce a Torino e viceversa è ancora simboli di rinascita, di riscatto e di emozioni.

(C) (Pino Montinaro) Ilpaesenuovo.it