La domanda di acciaio rimane bassa, i consumi non riprendono e Ilva è costretta a ricorrere alla cassa integrazione straordinaria. La misura sarà annunciata mercoledì 9 dicembre dai vertici aziendali durante l’incontro con le rappresentanze sindacali organizzato proprio per avviare le procedure di cigs. Il 7 del prossimo mese scadono le cinquantadue settimane di cassa ordinaria scattata l’anno scorso nello stabilimento siderurgico di Taranto, che hanno coinvolto fino a seimila dipendenti, e il gruppo Riva si appresta a prolungare il periodo di applicazione degli ammortizzatori sociali per tenere a bada gli effetti della crisi.Questa volta sarà coinvolto tutto lo stabilimento.
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«Inaccettabile utilizzare la mobilità al porto di Taranto». Luigi Angeletti, segretario generale nazionale della Uil, è perentorio. La tre giorni tarantina per seguire il congresso della Uilm non comincia con buone ntozie sul fronte della crisi. «E’ proprio la crisi - spiega Angeletti - a non dove diventare un’alibi». Il segretario arriva in una città sorpresa, sarebbe meglio dire scioccata, dall’annuncio della Taranto container terminal: l’azien - da della galassia Evergreen è pronta a mettere in mobilità 220 dipendenti, aprendo la procedura di 75 giorni al termine dei quali si apre sotto i piedi dei lavoratori il baratro del licenziamento.
Siamofigli di tutte le opposizioni ma orfani di tutti i governi”, gridano i poliziotti, ricordando come l’attuale esecutivo fino a due anni fa denunciava la gestione-scandalo di Prodi, ma oggi propone lo stesso aumento di stipendio: 40 euro lordi per il biennio economico, con un contratto scaduto da due anni, la peggiore proposta “della nostra storia sindacale”. E’ questa la goccia che ha fatto traboccare il vaso dei poliziotti, oggi in piazza a Roma per una manifestazione nazionale di tutte le sigle sindacali contro i tagli del governo Berlusconi all’intero settore. Un governo che ha vinto la campagna elettorale sulla sicurezza, e poi ha deciso che le forze di polizia non meritavano investimenti. Anzi, solo tagli.
Si è sbloccata la situazione del Pd in Puglia, dove il voto delle primarie non ha dato la maggioranza assoluta a nessuno dei tre candidati in campo. A Sergio Blasi, candidato della mozione Bersani che ha raccolto poco più del 49% dei voti, è arrivato oggi il riconoscimento del candidato della mozione Franceschini, Guglielmo Minervini, assessore regionale che ha preso più del 20% dei voti. Dopo giornate di tensioni e mentre il riconteggio dei voti per l'assegnazione dei delegati al congresso non è ancora ultimato, Minervini ha invitato 'a mettere la parola fine' alla disputa, riconoscendo che 'Sergio Blasi è il segretario del Pd pugliese.
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Le associazioni Legambiente, Arci Nuova gestione e Obiettivo Gargano di Monte Sant'angelo, in provincia di Foggia, chiedono in una nota le dimissioni del sindaco della cittadina garganica, Andrea Ciliberti, ''per manifesta inadeguatezza istituzionale per le sue affermazioni dopo l'omicidio di Francesco Li Bergolis'', il boss capostipite dell'omonimo clan, freddato l'altro ieri sera in un agguato messo in atto con modalita' tipicamente mafiose.
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Anche nel centrodestra al Comune di Bari, come già in quello che governa la Provincia, c’è burrasca. La Puglia prima di tutto darà battaglia, nella seduta di consiglio comunale di oggi pomeriggio, allo strapotere del Pdl: «Non c’è collegialità e di fatto non si fa opposizione». La Ppdt ha il sostegno dell’altro alleato, la Lista Simeone. Oggi in aula lo scontro si consuimerà sulla nomina della componente della commissione pari opportunità che spetta alla minoranza.