Una piazza del quirinale piena all'inverosimile ha esultato alla notizia ufficiale: Silvio Berlusconi ha lasciato la carica di Presidente del Consiglio. Si apre quindi una fase tecnica che dovrebbe riportare l'Italia fuori dal guado in cui il Paese è stato trascinato dopo 20 anni di berlusconismo imperante. Era il 2008 quando già vi erano le avvisaglie di una crisi finanziaria di sistema mondiale che se non ben governata avrebbe portato ad una crisi economica-industriale. Ma si sa, le brutte notizie al Cavaliere non sono mai piaciute e così piuttosto che governare seriamente per gli interessi del Paese e prendere le adeguate contromisure economiche per evitare il peggio all'Italia, ha preferito occuparsi di altro.
La Regione Puglia e l’Assessorato regionale all’Agricoltura, infatti, che da sempre hanno combattuto al fianco del Comune di Foggia questa battaglia per il riconoscimento di un ruolo scritto nel dna del territorio, non avendo una posizione per proporre autonomamente ricorso, hanno atteso che il ricorso del Comune fosse depositato al TAR del Lazio, per proporre un intervento “ad adiuvandum”. La discussione della causa è fissata a Roma per il 23 novembre prossimo.
La Regione Puglia faccia la voce grossa prima che la situazione, già di per sé insostenibile, giunga a un punto di non ritorno”. E’ la richiesta di Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari, che alla luce dei 160 licenziamenti annunciati dalla Tct-Hutchinson invita l’Assessore regionale ai Trasporti Guglielmo Minervini ad organizzare un incontro urgente con i sindacati e le istituzioni locali per “valutare le misure da mettere in campo, nel contesto di un piano industriale serio e concreto, al fine di salvare il porto di Taranto da una debacle annunciata e di rilanciarne l’attività”.
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Il Comitato “No Petrolio, Sì Energie Rinnovabili” insieme alle Associazioni e ai Comitati pugliesi che si interessano della salvaguardia e della promozione del territorio in una prospettiva di sviluppo economico eco-sostenibile, denunciano l’intollerabile pressione che aziende e compagnie, a vario titolo interessate all’estrazione di idrocarburi, stanno operando sui nostri mari.
"Presentiamo oggi il più importante investimento nelle energie rinnovabili realizzato al Sud Italia da un ente locale: 10 milioni di euro di risparmio in bolletta in venti anni, 8 milioni di euro di investimenti di cui la metà per lavori che coinvolgeranno le imprese ioniche, minori emissioni di anidride carbonica pari a 55 milioni di chilogrammi": non ha nascosto la sua felicità il presidente della Provincia di Taranto, Gianni Florido, mentre snocciolava qualche giorno fa i dati del progetto di solarizzazione di 29 scuole medie superiori di Terra Ionica e due sedi universitarie tarantine per una potenza complessiva di 4 megawatt.
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