Una coda continua. Prima quella di domenica quando il politeama ha spalancato le sue porte alla città per una giornata di visite guidate: oltre dodicimila visitatori, a testimoniare che la voglia dei baresi di ritornare nel loro teatro è un fatto. Ma anche ieri - mentre nel Petruzzelli si lavorava sodo alle prove per il Sogno di una notte di mezza estate di Benjamin Britten, il 25 ottobre il debutto, il 27 e 29 le repliche - Bari si è rimessa in coda dinanzi al politeama. Già perché, diciotto anni dopo il rogo del ´91, ha riaperto i battenti il botteghino del teatro, in vendita i biglietti per il Sogno di Britten e per il gran galà di danza del primo novembre con Eleonora Abbagnato e altri ballerini.
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L'anticiclone euro-atlantico, forte del contributo sub-tropicale, si rinforzerà notevolmente sino a raggiungere il nord Europa, facendo scorrere aria molto fredda sul suo lato orientale, la quale andrà ad investire est europeo, Balcani e parte della penisola italiana, versante adriatico in primis.
Nello scorso weekend il colossal leghista, costato 30 milioni di euro di fondi pubblici e girato integralmente in Romania con migliaia di comparse rumene per non appesentire ulteriormente il bilancio, è stato proiettato in poche e selezionate sale cinema del Nord Italia. E nonostante i cinema dove veniva proiettato erano due, si è rivelato un vero e proprio FLOP. Riportiamo il commento di un sito di informazione della Provincia di Como...
Contributi per chi deve pagare un affitto, ma i Comuni devono pubblicare i bandi e stilare la graduatorie entro il 19 Dicembre. Le somme stanziate dalla Regione ed erogate dai Municipi oscillano tra i 2.000 e i 3.000€. Ne potrà usufruire chi ha un reddito inferiore a 14.000€, con una integrazione maggiore per chi scende al di sotto degli 11.319€. Gli Enti che metteranno a disposizione fondi propri si divideranno 5,3 milioni di € di premialità potendo così soddisfare più richieste.
Rondelle e tondini pagati al prezzo di quotazione della borsa dei diamanti di Anversa, abbigliamento da lavoro costato quanto un capo da haute couture. È il sospetto sinistro che aleggia sulle forniture all’Ilva di Taranto. La notizia circola da qualche giorno negli spogliatoi, in mensa, tra i corridoi. Il chiacchiericcio tra le tute verdi, con il passare dei giorni, si è fatto sempre più insistente e avrebbe trovato qualche timida conferma in una indagine interna che sarebbe stata commissionata dal numero uno dello stabilimento tarantino ad un manipolo di uomini di sua fiducia.
Sarà realizzata a Taranto la metropolitana leggera per collegare il quartiere Paolo VI, eccentrico rispetto all’ombelico urbano, al resto della città jonica. Lunga quasi diciannove chilometri, costerà 98 milioni e si svilupperà lungo i binari militari in disuso attorno al secondo seno del mar Piccolo. Quaranta milioni arriveranno dalla Regione attraverso i fondi Fas, che ha fatto suo il cofinanziamento in carico al Comune, sessanta dallo Stato. E’ un esempio concreto di come marcino spediti i progetti quando c’è collaborazione tra periferia e centro. In questo caso l’Amat di Taranto, guidata dal presidente Giuseppe Casatello, a tempo di record ha rispolverato e riadattato il progetto presentato nel 2004 dall’ingegner Gianfranco Tonti dello studio Start su intuizione dell’ex presidente Manco, e l’ha presentato alla Regione.