Lunga riunione, l’altra mattina, a Palazzo Dogana per discutere di rimpasto. Al momento non si intravedono soluzioni, il dibattito si è arenato sull’intransigenza di alcuni consiglieri circa i posti in giunta. Che sono dieci: da azzerare, come richiesto dalle frange più polemiche, o da mantenere nei soliti assetti salvo modifiche necessarie. La Destra di Paolo Agostinacchio, da lui rappresentata in consiglio, reclama a viva voce un assessorato. L’ex sindaco di Foggia considera l’eventuale gesto di Pepe come “premio” per il contributo dato al Pdl. Sullo sfondo le regionali, con eletti e sacrificati alla causa ma pur sempre portatori di voti.
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Che prima o poi Lucia Lambresa dovesse approdare nelle file di IoSud, il movimento fondato e guidato dall’ex segretaria regionale di An, Adriana Poli Bortone, stava nell’aria e nelle cose. Percorsi paralleli, quelli delle due donne: entrambe impegnate ad alto livello in Alleanza Nazionale, entrambe deluse dall’adesione del partito di Fini. E poi la Lambresa anticipatrice dell’intesa con l’Udc, candidata sindaco con i centristi, scelta che sarebbe stata un anno dopo ripetuta dalla Poli Bortone alle elezioni regionali.
«Mi dimetto perché non ha più alcun senso fare il parlamentare. Le Camere sono state svuotate di ogni loro funzione. Non hanno più alcun potere di iniziativa legislativa e sono state messe nella condizione di fare solo il notaio della volontà del governo». A lanciare il suo j'accuse contro un sistema che mortifica il ruolo del «legislatore-principe» è Matteo Brigandì, deputato e avvocato della Lega. Martedì prossimo Montecitorio dovrà discutere le sue dimissioni presentate con una lettera al presidente della Camera Gianfranco Fini già prima delle ultime elezioni. «Io non me ne vado dalla Lega sia ben chiaro - precisa subito Brigandì - semplicemente non sopporto più questa ipocrisia. Fare il parlamentare, adesso come adesso, non ha più senso.
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BARLETTA - La compravendita dei voti va quasi in diretta tv col servizio mandato in onda mercoledì scorso dalle «Iene» su Italiauno e la città reagisce come al solito: più silenzi che voci. Perché, mai forse come in questi casi, il silenzio è d’oro, anzi, di platino. E una parola sarà pure insufficiente ma due fin troppe. Così quasi nessuno parla, tranne sparute eccezioni. Dice Fabio Lattanzio, animatore dell’associazione Fraternità per il diritto alla casa e candidato alle scorse regionali per la lista vendoliana di Sinistra, ecologia e libertà: «A mio avviso - sottolinea - c’è un legame tra il servizio delle Iene del marzo scorso sulla compravendita in nero delle case a Barletta e questo ulteriore sulla compravendita dei voti alle scorse regionali.
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L’Assessore al Sud e Diritto allo Studio della Regione Puglia prof. Gianfranco Viesti, in linea con la recente L.R. sulle norme urgenti in materia di sanità e servizi sociali per facilitare i percorsi didattici degli alunni affetti da disturbi dell’apprendimento, sostiene con un contributo di 25mila euro il progetto “Globalismo affettivo nella disabilità” promosso dal XXV Circolo Didattico “Don Milani” del quartiere San Paolo di Bari di intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia. L’intervento regionale è finalizzato a incentivare l’attività didattica degli insegnanti di sostegno che svolgono un ruolo fondamentale nella formazione degli studenti svantaggiati al fine di rendere concreto l’esercizio del diritto allo studio.
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