Antonio Gramsci (Ales, 22 gennaio 1891 – Roma, 27 aprile 1937) è stato un politico, filosofo e giornalista italiano. Tra i fondatori del Partito Comunista d’Italia (1921), fu incarcerato fra il 1926 e il 1937 dal regime fascista di Mussolini e rilasciato poco prima della morte, avvenuta in seguito al grave deterioramento delle sue condizioni di salute durante gli anni di prigionia. “Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza.
Leggi tutto: 27 aprile 1937 – 27 aprile 2010: 73° anniversario della scomparsa di Antonio Gramsci
Il Comune di San Giovanni Bianco, nella Bergamasca, è caduto anche per colpa di Facebook. Il sindaco e la maggioranza leghista che amministravano il paese da due anni hanno rassegnato le dimissioni da tutte le cariche amministrative. Il comunicato ufficiale fa riferimento alle grandi difficoltà economiche in cui si trovano le casse comunali "nonostante le misure correttive da subito attuate", ma precisando che "non può essere un presunto disordine contabile a gettare ombre sul lavoro fatto da tante persone". ( nella foto il leghista Iuri Milesi foto da bergamonews.it).
Nel comunicato del sindaco Gerardo Pozzi non si fa riferimento però a ciò che è successo ieri, quando si è scoperto che il ventunenne consigliere comunale Iuri Milesi (indispensabile per sostenere la risicata maggioranza in Consiglio comunale, dopo dimissioni a raffica, e ripescato tra i non eletti delle elezioni di due anni fa) aveva messo sul proprio profilo Facebook immagini che lo ritraevano mentre faceva il saluto romano, davanti a una Lombardia dipinta di nero con la scritta "Fascismo e libertà" o tra cimeli del Ventennio.
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BARI - Nichi Vendola (Sel) e' stato proclamato presidente della Regione Puglia. La proclamazione è avvenuta qualche minuto fa nell’Ufficio elettorale della Corte d’Appello. Vendola, 52 anni, portavoce nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà, è al suo secondo mandato. Nell’Ufficio elettorale della Corte d’Appello è stato convocato ed era presente anche Rocco Palese, candidato presidente per il Pdl, che, essendo il candidato (tra i quattro che si sono presentati nell’ultima competizione elettorale) più suffragato dopo il vincitore, entra di diritto in Consiglio regionale.
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ROMA - Dopo la giunta, il regolamento dei conti. Il primo effetto, come si immaginava, è al Campidoglio: la maggioranza del Pdl, nella seduta del consiglio comunale di ieri, è andata sotto su un sub-emendamento dell’opposizione. L’argomento era le Torri dell’Eur, e il Pd è riuscito a piazzare il colpaccio: far sparire, dal progetto, la parte commerciale che doveva occupare un intero piano delle nuove costruzioni. Undici consiglieri del Pdl hanno votato coi democratici: sette sono gli ormai famosi «dissidenti» (Angelini, Aurigemma, Fioretti, Quarzo, Todini, Vannini e Torre), ai quali si sono aggiunti Giorgio Ciardi (vicino al «ribelle» Samuele Piccolo), il neo «finiano» Alessandro Cochi (legato al deputato Claudio Barbaro), Marco Visconti (ex delegato del sindaco alla casa, entrato in polemica con Alemanno) e Fabrizio Santori. Due gli astenuti: Antonio Gazzellone (Dca) e Francesco Storace (La Destra). A quel punto, il presidente Marco Pomarici ha sospeso la seduta: la discussione degli emendamenti (ieri il Pdl ha votato a favore della costruzione dell’arco di Libera) riprenderà lunedì.
Leggi tutto: Aria di rivolta nel Pdl romano, divisioni anche in Campidoglio
Non sono bei giorni (nonostante la vittoria) quelli della Polverini. Prima la figuraccia in campagna elettorale che ha dovuto subire per la mancata presentazione delle firme per la lista del Pdl e il relativo appoggio alla legge ad personam varata dal Governo per salvare le sue liste ma che non sono state comunque accolte dal Tar, fino ad arrivare alla vittoria e concorrere qualche giorno dopo alla caduta della giunta più destrosa d'Italia, quella del Comune di Latina. Un video di Striscia la Notizia difatti la inchioda mentre il sindaco Zaccheo di Latina le chiede un "presunto" favore nei confronti delle sue tre figlie.
Leggi tutto: Continua l'odissea della Polverini. Analisi della situazione e prospettive future.