“Il Protocollo fa in modo che – spiega il presidente dell’Atsp, Oreste Serrano, – il 40% dei fi nanziamenti che Trenitalia ogni anno restituisce alla Regione, relativi ai treni soppressi dal servizio, venga stornato per l’attivazione dei treni storici”.
Saranno una decina i treni che viaggeranno grazie a questo Protocollo nel 2010, a cui si aggiungeranno treni extracalendario come i treni fotografi ci in Valle d’Itria. Nei mesi di maggio-luglio sono previsti il Treno della Puglia Imperiale di Federico II (Taranto- Bari-Trani), il Treno dell’Archeologia (Taranto-Bari-Barletta-Canne della Battaglia-Spinazzola), il Treno del Mare (Taranto-Bari-Polignano a Mare) e il Treno dello Shopping (Taranto-Bari-Molfetta).
Mentre da settembre a dicembre, il Treno della Magna Grecia (Taranto-Bari), il Treno della Murgia Imperiale (Taranto-Gioia del Colle-Altamura), il Treno della Castagna (Taranto-Metaponto-Potenza- Melfi ), il Treno della Fiera di Santa Lucia (Bari-Lecce).

{affiliatetextads 1,,_plugin}“In questi itinerari abbiamo deciso di dare centralità a Bari – continua Serrano –, tutti i treni naturalmente partono da Taranto dove ha sede il loro deposito, ma arriveranno a Bari per poter raccogliere qui un maggior numero di ospiti e perché la città è centrale per lo sviluppo turistico del territorio”. I treni storici utilizzati dall’Atsp hanno girato in tutta Italia, per lo più nella prima metà del Novecento, e dal 2003 sono in deposito a Taranto. Un deposito storico, nel quale l’Associazione gestisce e conserva 27 mezzi di proprietà di Trenitalia e 8 mezzi delle Ferrovie del Sud-Est (con opzione su altri sei rotabili). “Quello di Taranto – dice Serrano – è il più importante deposito di rotabili storici a sud
di Firenze. E la Direzione Regionale Puglia di Trenitalia, guidata dalla dottoressa Sabrina De Filippis che è molto sensibile al tema, ha avviato le pratiche per il riconoscimento come museo. Un museo vivente che può essere itinerante, perché i rotabili sono tutti restaurati e funzionanti”.

Il parco rotabili gestito dall’Atsp è composto da locomotive elettriche e diesel risalenti al periodo che va dal 1935 al 1959, carrozze datate dal 1907 al 1964 e anche una locomotiva a vapore del 1921, perfettamente funzionante ma diffi cile da far circolare, sia per i costi che per questioni di sicurezza. Di questo parco rotabili l’Atsp ha
restaurato e recuperato a proprie spese e con le proprie mani due locomotive e 5-6 carrozze. Uno degli ultimi recuperi fatti è quello su un treno delle Ferrovie del Sud-Est del 1959, un’operazione del valore di circa 400.000 euro.

http://www.gazeco.it/gazeco/archivio/03-04-2010.pdf - Simona Loconsole