I quasi due anni di tour regalano al nuovo disco una struttura più articolata (complice l'intervento della band e l'ospitata degli amici Dente e Dimartino); la scrittura è insieme amara e speranzosa, solo apparentemente tragica, quasi grottesca ma sempre estremamente realistica. La forma canzone è melodica e leggera, all'italiana. In Vol. 2 si ritrovano i temi della poetica brunoriana: l'attenzione per i piccoli gesti, la religione cattolica, il realismo evocativo, il nazional-popolare affrontato con affetto e misericordia, la precarietà emotiva della nuova generazione.

Ma l'iperrealismo popolare fatto di istantanee si arricchisce di una scrittura sempre più matura e corposa, conservando un linguaggio sobrio e spietato, tipico di un cronista lucido e innamorato. L'album è stato quasi interamente realizzato dallo stesso Brunori (coadiuvato da fedeli collaboratori) nel suo studio sulle colline fuori Cosenza.