Merito delle casupole candide, delle viuzze lastricate, degli eleganti portali e dei balconi fioriti. Ma anche di piccole case dalla forma geometrica regolare e dal tetto spiovente che, insieme ai trulli, sono tipiche dell'abitato: sono le cosiddette "cummerse" che spiccano imbiancate a calce nell'intero centro storico, che oggi sono ristrutturate e proposte ai turisti come originale struttura ricettiva diventando uno dei primi alberghi diffusi della zona.

Ci troviamo sull'altopiano delle Murge dei Trulli, in un paese arroccato nel cuore della Valle d'Itria a meno di 10 chilometri da Alberobello. Sorto intorno all'anno Mille, si presenta con la distesa di case bianche dove svettano i campanili delle tante chiese. La Chiesa dell'Addolorata nasce a ridosso  della cinta muraria che in origine circondava tutto il borgo antico e, a detta degli storici, sul sito che oggi è occupato dalla chiesa c'era, fino all'Ottocento, da quello che era l'antico castello. La facciata, in stile neoclassico, è divisa da lesene e da un marcapiano che divide i due ordini. Dalla facciata lineare si discosta il campanile dalla guglia a bulbo. All'interno sono conservare diverse statue di legno che raffigurano l'Addolorata, la Madonna della Croce e Cristo risorto, mentre il soffitto è dipinto a tempera e al centro di ogni campata presenta simboli allegorici del martirio di Cristo. La piccola Chiesa dello Spirito Santo, del Seicento, ospita la statua di Sant'Antonio da Padova, oggi venerata per la ricorrenza del Santo: con la sua facciata piuttosto semplice è coronata da un campanile a vela ed impreziosita da un piccolo rosone sulla facciata. Nella semplice chiesa di San Nicola, realizzata nel 1660 con la volta a botte, si possono ammirare pregevoli affreschi sulla vita e i miracoli di San Nicola di Mira. Interessante è la ricca cupola, dove spiccano cherubini festanti, e alcuni bassi rilievi in pietra più antichi della chiesa. A caratterizzare la Chiesa Madonna della Greca è la tipica copertura a cummerse dove a spiccare è il portale interno con un rosone traforato. La Chiesa Madre è dedicata a San Giorgio, patrono della città, con l'attuale edificio iniziato nel 1790 e concluso nel 1825 sulla stessa area dove in passato erano state edificate altre due chiese intitolate allo stesso santo. La facciata è in stile neoclassico e sul timpano si può ammirare una raffigurazione in rilievo di San Giorgio con il drago al centro e ai due angoli in basso le statue di San Pietro e San Paolo. Il campanile è alto 47 metri mentre all'interno la cupola centrale 35.

Nel tour architettonico di Locorotondo da non perdere è la visita alla Torre dell'Orologio, risalente al Settecento, che anticamente era utilizzata come sede universitaria: vi venne sistemato l'orologio che un tempo adornava il campanile della Chiesa Madre di San Giorgio. La Torre venne abbellita in seguito alla sua realizzazione, con la costruzione di un colonnato circolare nella parte superiore. Sorge accanto al barocco Palazzo Morelli e al Palazzo Comunale, attualmente adibito a Biblioteca Civica. Per una vista mozzafiato basta affacciarsi dalla terrazza panoramica che fa spaziare lo sguardo sull'intera Valle d'Itria con all'orizzonte le città di Martina Franca e Cisternino. Una curiosità riguarda la contrada Marziolla, dove si trova il più antico trullo pugliese, che risale al 1509.

Ma Locortondo può essere presa in considerazione anche per un tour enogastronomico in quanto patria di un ottimo vino bianco, essendo una delle tappe della Strada del Vino Doc che si sviluppa lungo un percorso che tocca centri storici, vigneti, colline e terrazzamenti di grande fascino fino a Martina Franca. Il vino bianco si produce nei comuni di Locorotondo, Fasano e in parte di Cisternino, si presenta di colore verdolino o paglierino chiaro, è secco e delicato al palato e si presta ad accompagnare ogni tipo di antipasto come anche la versione spumante. Nella zona di Martina Franca l'itinerario comprende i comuni di Crispiano, Alberobello, parte di Ceglie Messapico e Ostuni, dove si produce un vino bianco dal colore verdolino o paglierino chiaro, secco e delicato al palato, che viene presentato anche nella versione spumante e accompagna antipasti e piatti leggeri.

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