“Elements” è il calendario Pirelli 2026 di Sølve Sundsbø
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- By Franco Gigante
- Categoria: Attualità Regionale e Nazionale
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Praga. Il Calendario Pirelli 2026 è stato presentato presso la Municipal House di Praga, realizzato dal fotografo e regista norvegese Sølve Sundsbø.
«È un po' come ricevere un premio e poi doverlo meritare in seguito – ha commentato Sundsbø – Considerando il pantheon di fotografi che l'hanno realizzato prima di me, è qualcosa che fa sentire una certa responsabilità. Ma è anche un grande onore, del quale sono profondamente grato».
Le 22 fotografie che compongono il calendario ritraggono 11 protagoniste del mondo del cinema, della moda, dello sport e della musica: l'attrice e filmmaker italo-americana Isabella Rossellini, l'attrice italiana Luisa Ranieri, la top model ceca Eva Herzigová (presente nelle edizioni 1996 di Peter Lindbergh e 1998 di Bruce Weber), la campionessa di tennis statunitense Venus Williams, l'attrice scozzese Tilda Swinton, l'attrice britannica Gwendoline Christie, la cantautrice britannica FKA twigs, la stilista ed ex modella inglese Susie Cave (già apparsa nelle edizioni di Clive Arrowsmith del 1991 e di Helmut Newton del 1986, presentata nel 2014), la modella russa Irina Shayk, la modella e attrice cinese Du Juan (già nel calendario 2008 di Patrick Demarchelier) e l'attrice portoricana Adria Arjona.
«Un elemento essenziale è rappresentato dal fatto che sono tutte donne, non giovani modelle – ha precisato Sundsbø – Sono persone con esperienza e mature che rispetto profondamente per il loro lavoro: alcune volevo incontrarle e fotografarle per la prima volta, altre le conoscevo già e desideravo fotografarle di nuovo; è stato un po' come chiedersi: chi inviteresti a cena?».
Giunto alla sua cinquantaduesima edizione, il nuovo “The Cal” esplora la connessione tra l'essere umano e la natura; le sue protagoniste sono ritratte come incarnazioni simboliche degli elementi naturali, terra, aria, fuoco e acqua, ma anche di forze più intangibili, come l'energia, l'etere, la luce.
«Non volevo essere troppo letterale, il calendario non si limita ai quattro elementi tradizionali – ha osservato – Ho voluto catturare emozioni, istinti e stati d'animo che sono centrali nella vita umana: il desiderio di libertà, la curiosità, la sete di conoscenza, potremmo chiamarla così, una sorta di mistero, immaginazione, passione, il desiderio di emancipazione, il legame con la natura e il nostro rapporto con il tempo e lo spazio. È un modo per connetterci a qualcosa da cui proveniamo. Obiettivi ambiziosi, ma ho voluto provarci».
Sundsbø ha iniziato a fotografare in aprile tra la spiaggia di Holkham nel Norfolk e la campagna dell'Essex, per poi proseguire il lavoro in studio tra Londra e New York. Ed è in studio che, da grande appassionato di tecnologia e sperimentatore, ha utilizzato i sistemi 3D più avanzati per riproporre le suggestioni dei paesaggi dell'Essex e del Norfolk, i tramonti, le nuvole, il fuoco, l'acqua, quali sfondi delle protagoniste del suo progetto. Ogni personaggio ha interpretato un elemento contribuendo alla costruzione del proprio ritratto insieme al fotografo, che ha colto le emozioni e le diverse fisicità di ciascuno.
«Ho voluto fotografare donne mature, con esperienza e profondità, donne che rispetto profondamente per ciò che rappresentano – ha puntualizzato – Alcune di loro desideravo fotografarle da tempo, altre sono volti che avevo già ritratto e che ho voluto reinterpretare. Sono noto per restare all'aperto nel cuore della notte sotto la pioggia, a osservare un temporale, anche troppo a lungo. Amo l'idea romantica esplorata dai pittori del XIX secolo come Caspar David Friedrich, della connessione tra l'essere umano e la natura. Credo si possa chiamare una sorta di mistero, immaginazione, passione, il desiderio di emancipazione e il nostro rapporto con il tempo e lo spazio».
È proprio questa connessione a ispirare la visione di Sundsbø nella realizzazione del calendario Pirelli 2026: ha iniziato a creare un contesto concettuale basato sugli “elementi”, in particolare terra, acqua, aria, fuoco ed etere, insieme ad altri aspetti della natura.
«Non credo nel procedere troppo letteralmente – ha proseguito Sundsbø – Il calendario non parla di terra, vento, fuoco e acqua; è un modo per riconnetterci alle nostre origini».
Il cast è ritratto in uno scatto che include un tema naturale o legato agli elementi, definito in un processo in collaborazione tra il fotografo e il soggetto ritratto.