Il “Globalismo Affettivo” è un nuovo metodo di avvio alla letto-scrittura, i cui percorsi didattici e multimediali, facndo leva sulla sfera affettivo-emotiva, coinvolgono in maniera “globale” il bambino di quattro-cinque anni e, riuscendo a creare una perfetta sinergia tra la didattica tradizionale e quella tecnologica, consente di sviluppare, in maniera sorprendente, le capacità del leggere e dello scrivere anche in situazione di difficoltà di apprendimento. Dopo anni di sperimentazione sul campo, che hanno visto il Metodo e i suoi percorsi ottenere risultati positivi, testimoniati da validazioni anche a carattere internazionale, l’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia ha promosso, già dallo scorso anno scolastico, una sperimentazione conclusasi con una specifica attestazione di validità da parte di un Comitato Tecnico Scientifico e dall’ANPE (Associazione Nazionale dei Pedagogisti Italiani).

{affiliatetextads 1,,_plugin}Tale esperienza è stata riportata nel recente volume “Globalismo Affettivo” scritto da Vito De Lillo, insegnante del XXV Circolo didattico Don Dilani, edito da Adda Editore. Da qui la diffusione e la conseguente applicazione del metodo in 137 scuole, dislocate nell’intero territorio pugliese, promossa e finanziata, nel corso del corrente anno scolastico, dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia.
Questo Progetto, promosso dall’Assessorato Sud e Diritto allo Studio prevede, a partire da Maggio prossimo, il coinvolgimento di massimo 80 scuole con la formazione di 4 docenti per scuola e la conseguente attuazione del metodo su soggetti che presentano specifici disturbi dell’apprendimento. In questo percorso è prevista la collaborazione dell’ INVALSI ( Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema educativo di Istruzione e di formazione) al fine di valutare scientificamente la ricaduta e l’efficacia sugli alunni in situazione di disabilità.
Sono previste, per l’attuazione, 5 fasi :

1. elaborazione e produzione del materiale di documentazione, rilevazione e monitoraggio;

2. formazione;
3. attivazione delle attività formativo-riabilitative;
4. valutazione degli apprendimenti da parte dell’INVALSI

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5. convegno finale.