La guardia di finanza di Barletta ha eseguito, su disposizione del pm Ettore Cardinali, perquisizioni nei due studi professionali e nell’abitazione del fotografo a Barletta e Orta Nova, ma anche in casa e nell’azienda a Canosa di Fedele Lovino, alla ricerca delle prove che dimostrino l’avvenuta compravendita di voti per conto di quest’ultimo e per il tramite del primo. Solo che quella del pm Cardinali non è l’unica inchiesta per voto di scambio in corso negli uffici della procura tranese. Ben prima di questa, ne era partita un’altra a carico di un consigliere di centrosinistra risultato invece eletto nella circoscrizione della Bat al Consiglio regionale. La presunta compravendita che lo riguarda è al centro di un’indagine del pm Marco D’Agostino, ma su questa il riserbo degli inquirenti è decisamente alto. Sul caso aperto dalle «Iene», con la puntata mandata in onda il 14 aprile scorso, la procura ha invece deciso di stringere decisamente i tempi: è stata già inoltrata all’indirizzo di Mediaset una richiesta di acquisizione del filmato originale.

{affiliatetextads 1,,_plugin}La richiesta del pm è motivata anche dalle esigenze rappresentate dai legali di Dibenedetto, Rinaldo Alvisi e Tullio Bertolino, i quali sospettano che il filmato possa essere stato modificato non solo per questioni di privacy, ma addirittura alterando alcune frasi in modo da compromettere la posizione reale del protagonista. Anche la Procura di Bari intanto ha aperto un’indagine conoscitiva sulla base si alcuni articoli pubblicati dal quotidiano "Barisera" su una presunta compravendita di voti alle scorse elezioni al Consiglio regionale pugliese. Al momento non vi sono indagati e non vengono ipotizzati reati. La polizia ha acquisito gli articoli del quotidiano barese.

Carmen Carbonara - Corriere del mezzogiorno