“Il commercio - ha detto l’assessore Capone - è fatto di piccole e micro imprese che rappresentano il vero tessuto connettivo che opera nei centri storici, ha una possibilità enorme di ripresa sotto il profilo degli esercizi di vicinato, ma è anche l’attività della grande distribuzione. Oggi occorre mettere insieme tutti coloro che si operano in questo settore per fare in modo che ci siano incentivi economici per gli operatori, così come abbiamo fatto con il modello dell’Artigiacassa che va benissimo per gli artigiani ed i commercianti.

E’ anche un lavoro di contesto, cioè la possibilità di creare esercizi più accoglienti integrati nel contesto urbano, e far emergere il lavoro sommerso attraverso incentivi che coinvolgano direttamente i lavoratori. E’ una strategia complessa
{affiliatetextads 1,,_plugin}che tiene conto della situazione. E’ in fase di realizzazione il regolamento – ha continuato Capone - che non prevede sicuramente nuove aperture della grande distribuzione organizzata ma soltanto ampliamenti ed adeguamenti laddove ci siano realtà che non hanno mai usufruito di tale possibilità”.
Le rassicurazioni del governo regionale giungono in risposta alle preoccupazioni espresse dalla categoria, secondo la quale il commercio è in profonda trasformazione, non è più la valvola di sfogo della disoccupazione, com’era considerato qualche decennio fa.

“Oggi – ha sottolineato Ottavio Severo, presidente della Confesercenti Puglia - è un settore che richiede sempre più qualificazione, formazione ed una vera e propria programmazione per l’apertura di un’attività. Il commercio, inoltre, è importante perché intorno ad essa si sviluppano altri processi ed attività, uno dei quali è la riqualificazione urbana. Sono importanti – ha continuato – il rapporto con il territorio ed in particolare con centri storici. Su tali elementi l’associazione insiste molto”.

Secondo l’associazione, quindi, si deve puntare sui distretti urbani del commercio perché possono rappresentare la leva dello sviluppo economico e fare da traino per il turismo.

“Le grandi strutture di vendita – ha detto Severo – sono luoghi realizzati distanti dalla città e creano una desertificazione dei centri urbani con conseguenze devastanti sia sulla vivibilità, sia per la sicurezza e l’ordine pubblico. Il cosiddetto esercizio commerciale di vicinato, da questo punto di vista, rappresenta un presidio per il territorio”.

La Regione Puglia si è detta d’accordo su questa proposta spiegando che “i centri urbani del commercio richiedono infrastrutture e servizi adeguati, ai quali ci devono pensare i Comuni, che la Regione sta pensando anche di sostenere attraverso risorse economiche che permettano la realizzazione di tali infrastrutture. Penso che in Puglia ci siano le condizioni per realizzare questo modello. Si sta lavorando direttamente con gli operatori”.

L’obiettivo, quindi, è quello di permettere alle imprese commerciali di esercitare al meglio la propria attività affinchè la qualità, la sicurezza ed i rapporto con la quale esso si svolge siano il massimo garantito.

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