I collettivi di diversi istituti superiori della provincia di Bari hanno ottenuto un incontro con le istituzioni. Motivo delle rimostranze, la necessità di accelerare i tempi di approvazione del progetto di legge regionale, di cui lo stesso consigliere {affiliatetextads 1,,_plugin}De Santis è primo firmatario, che prevede, tra i vari punti, l’accesso facilitato alle iniziative culturali e ai trasporti per gli studenti. Per i giovani manifestanti la proposta, “approvata all’unanimità e ascoltando tutte le voci in campo” come sottolineato dal presidente Pepe, ha bisogno ora di tempi veloci per entrare in vigore. “I tempi sono importanti, la legge deve entrare in vigore entro febbraio, prima della fine della legislatura – ha evidenziato De Santis – intanto ci sono aspetti burocratici e finanziari da superare,  ma non ostacoli politici, parchè l’iniziativa ha ottenuto in commissione il consenso di tutti gli schieramenti, è passata con il voto unanime di maggioranza e opposizione”.

Dal canto loro gli studenti si sono detti soddisfatti dalle risposte ottenute, sebbene chiedano di non essere ‘abbandonati’: “Riteniamo vergognosi i tagli all’istruzione, i licenziamenti del personale didattico, il decreto legge Aprea ed il ‘5’ in condotta, vera e propria manovra repressiva. La Regione, con la proposta De Santis, può, finalmente, fare qualcosa”.
I rappresentanti non chiedono solo aiuti al presidente del Consiglio regionale, ma anche impegni concreti: “il finanziamento regionale di dieci milioni di euro alle università deve essere vincolato: i rettori devono impegnarsi a lasciare invariato il costo delle tasse”. Pronta la risposta di Pepe “Capisco le necessità di un vincolo, ma voglio ricordare che abbiamo previsto che tre di quei dieci milioni sono destinati a servizi per gli studenti”.
“Tenendo conto che mense e convitti sono a carico della Regione – ha aggiunto - il minimo che le università potranno fare sarà non alzare le tasse”. Dopo il confronto, i delegati hanno informato i colleghi dell’esito positivo dell’incontro, in un’assemblea improvvisata in via Capruzzi

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