{affiliatetextads 1,,_plugin}Anche le prenotazioni per i mesi autunnali sono quasi esclusivamente rivolte al settore alberghiero: 17% ad ottobre, 6,2% a novembre e 4,4% a dicembre. A livello provinciale, i mesi di luglio, agosto e settembre “sono trainati” da Brindisi (70,9%, 89% e 49,4%) e Lecce (59,2%, 86,4% e 42,8%). Analizzando un trend di medio periodo, il rapporto evidenzia come solo ad agosto la Puglia conosca il vero boom di presenze turistiche. Nei trimestri invernali il tasso di occupazione camere in regione resta contenuto (tra il 23 e 26% nel primo trimestre). Settembre rappresenta ancora un prolungamento significativo dell’estate, al punto che le strutture ricettive vendono circa il 36% delle camere disponibili: oltre 10 punti percentuali in meno della media nazionale del 46,6%. Tuttavia, rispetto al 2008, l’occupazione cresce proprio nei primi mesi dell’anno, soprattutto grazie al comparto extra-alberghiero.

Nel resto del 2009, sia in primavera che in estate, le strutture ricettive non sono riuscite a tenere il passo, accusando maggiori difficoltà ad aprile (-7,8%), luglio (-8,6%) e settembre (-7,3%). La spiegazione, secondo l’Osservatorio, sta nel fondamentale apporto del movimento business che, nel primo trimestre, rappresenta il 47,3% della clientela presente nelle strutture rispetto ad una media italiana che si aggira intorno al 25%. Un’altra ragione risiederebbe nel ricorso a tour operator ed agenzie di viaggi: nei primi due trimestri del 2009, infatti, circa il 35% delle imprese ricettive pugliesi ricorre ad intermediari di viaggio, mentre nel terzo trimestre questa quota scende al 29,4%. Ad oggi, questo canale porta nelle strutture alberghiere più del 13% della clientela complessiva, mentre nel settore extra-alberghiero, che si mostra meno attento alla diversificazione dei canali di comunicazione con il mercato, l’efficacia è più ridotta (4,3%).

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